BURY TOMORROW – Will You Haunt Me, With The Same Patience

Pubblicato il 27/05/2025 da
voto
8.0
  • Band: BURY TOMORROW
  • Durata: 00:42:20
  • Disponibile dal: 16/05/2025
  • Etichetta:
  • Music For Nations

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Nell’ipotetica autostrada M5 del metalcore inglese si parte da Brighton, città natale di Architects e Bring Me The Horizon, per arrivare in Galles, terra natia dei Bleed Within – oltre che dei precursori Bullet For My Valentine – ma non possono mancare un paio di deviazioni in quel di Sheffield e Southampton, rispettivamente luogo d’origine dei While She Sleeps e dei Bury Tomorrow.
E proprio la formazione dei fratelli Winter-Bates, nonostante il contratto major, è forse la meno mediaticamente esposta – facendo riferimento alle statistiche streaming/social (attuale cartina tornasole di certa industria musicale), sono il fanalino di coda insieme ai Bleed From Within – ma non certo la meno valida del lotto, ed anzi nel loro caso possiamo parlare di un trend crescente culminato nell’apice dell’ultimo “The Seventh Sun”, perfetto punto d’equilibrio tra le pulsioni metalcore giovanili e la maturità melodica richiesta per ambire ai piani alti dei festival.
Non stupisce dunque che “Will You Haunt Me, With The Same Patience” si muova sulle stesse coordinate del suo predecessore, mescolando alla perfezione fin dall’iniziale “To Dream, To Forget” ritmiche incalzanti, breakdown vecchia scuola e ritornelli da cantare su testi mai banali. L’equilibrio tra i diversi elementi risulta sempre fluido e prevede anche qualche gradita variazione sul tema, come l’immancabile richiamo al deathcore tanto di moda oggigiorno (“Villian Arc”, con tanto di pig squeals), un inedito sconfinamento in zona Slipknot (“Waiting”, stemperata comunque da un ritornello arioso) e una ballata ricca d’atmosfera (“Found No Throne”), decisamente più emozionante rispetto al classico intermezzo strumentale.
Il resto della tracklist si muove più coordinate più tradizionali del metalcore ‘da stadio’ ma è da sottolineare la prova del tastierista Tom Prendergast, che dal 2021 ha sostituito lo storico chitarrista Jason Cameron sul cantato pulito: in pezzi come “What If Burn”, “Forever The Night” o “Silence Isn’t Helping Us” le voci pulite hanno un peso fondamentale nell’affiancare la sempre più variegata ugola del frontman Daniel Winter-Bate, così come gli arrangiamenti elettronici donano una marcia in più ai brani, fungendo a volte da trampolino di lancio, come ad esempio nei beat da club che aprono “Let Go” (episodio più sperimentale con anche un semi-rappato accostabile agli amici While She Sleeps).
Difficilmente “Will You Haunt Me, With The Same Patience” avrà lo stesso impatto di “Sempiternal” o “Ire”, per citare due album spartiacque per la carriera dei BMTH e Parkway Drive, ma arrivati all’ottavo disco i Bury Tomorrow si confermano al livello dei pesi massimi del genere, forti di una line-up mai così rodata e di una formula che sì non inventa nulla, ma sa come miscelare tutti gli ingredienti alla perfezione, ivi compreso un commovente richiamo all’emo che fu nello struggente finale di “Paradox”.

TRACKLIST

  1. To Dream, To Forget
  2. Villain Arc
  3. Wasteland
  4. What If I Burn
  5. Forever The Night
  6. Waiting
  7. Silence Isn’t Helping Us
  8. Found No Throne
  9. Yōkai (妖怪)
  10. Let Go
  11. Paradox
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