6.5
- Band: BURY YOUR DEAD
- Durata: 00:48:26
- Disponibile dal: 26/05/2009
- Etichetta:
- Victory Records
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Niente di personale. Quasi una giustificazione ai fan storici delgruppo, quelli che li hanno adorati e fatti esplodere dall’esordio suVictory, con Mat Bruso al microfono. Perché il gruppo di “Cover yourTracks” e “Beauty And The Breakdown” è sostanzialmente diverso dallaband fronteggiata dall’ex Cassius Myke Terry, e per prepararsiall’ascolto di questa seconda opera della formazione di Boston occorreinnanzitutto accettare il nuovo corso della band, vicino all’evoluzionedei Killswitch Engage se vogliamo, e dedito a sfumature più ampie checomprendono svariate soluzioni melodiche. “It’s Nothing Personal”mantiene il riffing basilare e ribassato, ricalcato dal manuale delchitarrista nu metal, garantendo l’attacco frontale tipico dei BuryYour Dead, con groove corposo, breakdown e ritmiche da mitragliatrice,modellato su schemi hardcore. Tutto questo è oggi mischiato con unmetal melodico che strizza l’occhio alle radio e al pubblico piùgiovane, andando ad intaccare tutte le tracce dell’album, senzaeccezione (sembra pure troppo quando si scopre che la pesantissima “TheForgotten” con Frank Palmieri degli Emmure viene stemperata in quelmodo). Sebbene la band abbia ancora i suoi due membri fondatori, ilchitarrista Brandan MacDonald e il batterista Mark Castillo, quindici(!) cambi di formazioni hanno reso i Bury Your Dead quasiirriconoscibili: non ci interessa giudicarli come venduti, dobbiamosolo sottolineare come le nuove composizioni non abbiano, senza ombradi dubbio, il trasporto e il valore assoluto dei primi lavori.Continuiamo ad apprezzarli dal vivo, ma è sempre un dispiacereconstatare un talento sprecato.