6.0
- Band: BURY YOUR DEAD
- Durata: 00:30:32
- Disponibile dal: 02/08/2011
- Etichetta:
- Mediaskare
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Accantonate le “sperimentazioni” di “It’s Nothing Personal”, i Bury Your Dead tornano a fare quello che gli riesce meglio, ovvero il caro e vecchio metalcore violento e ipercompatto che ha fatto la loro fortuna. Un caso? No di certo. Probabilmente spronato dal rientro in formazione dello storico frontman Mat Bruso – gia stanco della carriera da insegnante (ma ce lo vedete?) – il combo stelle strisce pensa bene di riscaldare la vecchia minestra e ritornare alla ribalta con un disco il cui nome è tutto un programma: “Mosh N’ Roll”. Prendendo quindi coscienza di tutti i pregi e i difetti della vecchia proposta, si torna ad allestire quella fiera fatta da breakdown a oltranza, riff cadenzati e pesantezze a non finire, rinunciando a qualsiasi tipo di melodia e focalizzando il tutto sull’effetto “vangata nello stomaco”. Divertente e nulla più, quindi: brani come “Slaughterhouse Five” (tributo all’omonimo film culto del 1972), “Deadeye Dick” e “Mother Night” lasceranno sicuramente il segno e non mancheranno di scatenare i giovani kids in sede live. Dall’altra parte, un’eccessiva ripetitività di fondo cade ancora nell’errore di compromettere – come sempre – il livello d’attenzione da parte dell’ascoltatore che, puntualmente, si ritroverà spaesato e si domanderà a quale traccia sia giunto, trovando il tutto eccessivamente pesante e difficile da digerire. Certo, chi ha da sempre apprezzato la band troverà pane per i suoi denti: la furia cieca di un pilastro come “Beauty And The Breakdown” viene qui riproposta in maniera ineccepibile e con il suo stesso impatto killer, così come i testi e i titoli dei singoli pezzi, sempre comici e divertenti. Per un album come questo non si potranno mai trovare dei giudizi unanimi, o lo si odia o lo si ama, per questo assegnamo la sufficienza d’ufficio a “Mosh N’ Roll” e al ritorno della vera anima dei Bury Your Dead. Un prodotto destinato ai die hard fan del metalcore più annichilente.