7.5
- Band: BYFIST
- Durata: 00:46:10
- Disponibile dal: 25/09/2020
- Etichetta:
- Pure Steel Records
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music:
Strana storia quella che coinvolge i Byfist, gruppo proveniente dal Texas che negli anni Ottanta riuscì a dare alle stampe solamente qualche singolo ed un paio di EP prima di sparire nel nulla: tre decadi più tardi ci troviamo tra le mani questo “In The End”, lavoro che mostra una band tutt’altro che pronta al pensionamento. Otto pezzi ricchi di carica e pathos che, pur restando perfettamente ancorati all’interno della scena US metal, con richiami abbastanza chiari ad Iced Earth e Steel Prophet, riescono a variare spesso registro mostrando una certa versatilità ed un buon bilanciamento tra potenza e melodia.
La partenza fa subito drizzare le orecchie; “Universal Metal” è un inno heavy/power stratosferico che colpisce con un refrain esaltante. Ritmi scoppiettanti e gli urletti del singer Raul Garcia – detto ‘Diablo’ – infiammano la titletrack mentre è più quadrata e granitica la settima traccia che risponde al nome di “Epitaph”. E’ singolare come la band riesca a trovare dei punti di incontro sorprendenti, come nel brano “With This Needle I Thee Wed”, dove sembra di incontrare i Metallica dell’era “Black Album” con un deciso tocco alla Fates Warning. I ritmi progressivi ed oscuri vengono cavalcati spesso: li ritroviamo infatti lungo la tracklist, ad esempio nella ricercata “Scattered Wits”, che alterna arpeggi evocativi ad esplosioni elettriche. L’altra hit del disco è senza dubbio “Ship Of Illusion”, dove echi di Queensryche arrivano con decisione, grazie a linee vocali ricercate che si muovono sopra un tappeto sonoro elegante e sofisticato.
Arrivati alla fine del disco la domanda che sorge spontanea è: “Ma dove siete stati in tutti questi anni, cari Byfist?”. “In The End” dimostra potenzialità che poche altre band riescono a mettere in campo. La speranza è che questo non sia il canto del cigno, ma solamente un nuovo inizio per il quintetto texano.