7.0
- Band: BYFROST
- Durata: 00:37:05
- Disponibile dal: 22/06/2011
- Etichetta:
- AFM Records
- Distributore: Audioglobe
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Arrivano da Bergen, Norvegia, e sono ovviamente freddi e oscuri. I Byfrost, partiti quasi come un passatempo, si ritrovano dopo qualche tempo dagli esordi a fare sul serio, pubblicando per l’attenta label tedesca AFM Record “Of Death”, esordio che si muove su coordinate black/death metal. L’influenza della terra natia si fa sentire come per ogni band norvegese che si rispetti, ed ecco quindi che, nel caso dei Byfrost, troviamo con gli ultimi Immortal tante similitudini: il riffing tipicamente thrash metal, con accelerazioni ovviamente proprie del death ma con i suoni black, freddi, e con una voce che in pratica è la copia di quella di Abbath, solamente con un piglio più death metal. Questo è quindi il suono dei nostri, abilissimi a creare momenti di pathos col solo utilizzo delle chitarre. La qualità dei brani in scaletta è valida dall’inizio alla fine, e fin dalle prime battute (“May The Dead Rise “ e “Eye For An Eye”) si capisce lo stile dei Byfrost. I brani sono rocciosi come possono esserlo pezzi thrash metal, ma allo stesso tempo negli stessi c’è velocità ed efferatezza, il tutto condito con freddissime atmosfere. Strepitoso l’incedere di “Buried Alive”, lenta ma pesante così come la title-track, brano fra i migliori in quanto a ispirazione. I Byfrost lungo la tracklist alternano episodi più brevi e movimentati, come nella thrashy “Full Force Rage”, ad altri più lenti e ragionati, come in “Shadow Of Fear”. C’è tempo anche per un interessante esperimento di stampo apocalittico in “Sorgh” (che ci ha ricordato l’ultima traccia dell’EP storico degli Zyklon B) e per la conclusiva “All Gods Are Gone”, canzone che dopo un inizio folgorante si attesta su lidi doom, catalizzando l’attenzione verso la voce del cantante. Dei piccoli Immortal, li definiremmo. È quindi alla platea del combo di Abbath che l’album si rivolge. Meritano di sicuro un ascolto.