7.0
- Band: CADAVERIA
- Durata:
- Disponibile dal: 12/01/2004
- Etichetta:
- Scarlet Records
- Distributore: Audioglobe
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Il ritorno dell’oscura signora che risponde al nome di Cadaveria, una delle cantanti italiane con più palle e onesta presenza, è realtà. “Far Away From Conformity” è il nuovo full-lenght della band composta, dall’esordio del 2002 con “The Shadows’ Madame”, anche da Flegias e John dei Necrodeath. Produzione ancora ai Woofer Studios di Saluggia, questa volta senza la partecipazione di Baron Harkonnen (impegnato con il debut dei DyNAbyte) nella sezione synth, masterizzazione alla Masterings Room. Fin dai primi ascolti si percepisce chiaramente che la nuova release è stata ben poco condizionata da restrizioni di genere, continua coerentemente il discorso di “The Shadows’ Madame” nella piena libertà creativa di ciascuno dei membri. E’ piacevolmente manifesta la volontà di creare una musica che dia spazio alle metal-influences più disparate, che sia un ricettacolo variegato e non banale di generi anche molto distanti. Sono presenti continui cambi umorali e di stile, si ha l’impressione che ognuno suoni per il puro piacere di accostare diversi elementi seguendo maggiormente il proprio gusto e l’ispirazione del momento. E questo, se da un lato rende la proposta creativamente stimolante, dall’altro toglie un po’ ai brani la logica di fondo che li renderebbe molto più efficaci. Chiarendo, i molteplici elementi di “Far Away From Conformity” (titolo illuminante) dimostrano tutte le qualità artistiche indiscutibili del combo, ma mettono in luce anche una certa carenza nel fondere il tutto in un insieme che elimini gli stacchi troppo netti tra le parti di un genere e quelle dell’altro. Forse la band desidera di proposito una cosa simile, oppure è da imputare al fatto che è solo il secondo disco e ci sarà tutto il tempo per riuscire a legare meglio tutte queste espressioni individuali. I suoni ottenuti sono chiari e potenti, le nove song sono qualitativamente buone e si lasciano ascoltare con interesse. Le doti vocali di Cadaveria come al solito non deludono, dimostrano grande versatilità tra scream, growl, toni cupi laceranti e clean più dolci, è lei il plus drammatico del gruppo. E’ lei che crea la personalità di tutti i pezzi. E’ lei che sa adeguarsi ai diversi stili e ne esalta sempre le caratteristiche, anche per contrasto. Molto ben riuscite “Eleven Three O Three”, “Irreverent Elegy”, “The Divine Rapture” e “Out Body Experience”, che evidenziano la massiccia sezione ritmica, giostrata in tutto l’album tra black e death, e la chitarra, che segue invece linee più classic-metal e non si esime da assoli tecnici e arpeggi acustici orrorifici o suggestivi. Ogni brano comincia in un modo e compie i percorsi più disparati, ora privilegiando black old-school, ora spaziando nelle cadenze death, ora aprendosi alla melodia in stile classico ottantiano. Moderate e azzeccate keys nelle rifiniture, pochi synth, un suono molto moderno. Le lyrics sono calzanti ed esprimono un mondo interiore popolato di incubi e fantasie. In ultima analisi un lavoro che conferma il buono stato di salute della band, ne mette in luce le capacità, ne afferma la volontà di non essere accomunata a degli stereotipi. In attesa di ulteriori evoluzioni, godiamoci le performances di “Far Away From Conformity”. Bravi/a Cadaveria.
