7.5
- Band: CADAVERIA
- Durata: 00:47:19
- Disponibile dal: 17/11/2014
- Etichetta:
- Scarlet Records
- Distributore: Audioglobe
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Al prezioso e ambito traguardo del quinto album in studio della loro carriera, i Cadaveria, tornati nel frattempo sotto l’egida della casalinga Scarlet Records, sfoderano dal variegato proprio cilindro un lavoro che molto probabilmente si rivela essere il più maturo, convincente ed ispirato dell’intera loro discografia. “Silence”, difatti, a partire dal dissacrante e a suo modo inquietante cover artwork, discretamente lontano dallo standard artistico orrorifico in auge fin qui nella band, ci mostra i Cadaveria in una veste tirata a lucido e lustrata per l’occasione. Non si allontanano di molto, a dire il vero, dalle sonorità a cui ci hanno ben abituato in passato: il sound dell’ensemble, identificabile con l’ormai comune definizione di ‘horror metal’, in realtà ha sempre spaziato con abilità tra svariati generi metallici, passando con disinvoltura dal gothic al death al thrash, dal black al metallo più groovoso e moderno, fino a rispolverare le radici classiche e ortodosse che mai fanno male, dopotutto. Ebbene, “Silence” non manca di nessuna di queste componenti, risultando in fin dei conti il degnissimo successore del lavoro precedente, quell’”Horror Metal” che, come del resto tutti i dischi concepiti finora dai Nostri, era stato apprezzato senza far gridare al miracolo. Quello che però ci fa affermare che l’attuale pubblicazione di Cadaveria e compagni sia la più gradita della loro storia è proprio la qualità dei brani, dei loro arrangiamenti e della loro bellezza intrinseca, testimoniante un più che fulgido attimo ispirativo in seno al gruppo. I brani che compongono la tracklist sono presto riconoscibili uno dall’altro, quasi dal primo ascolto, e presentano una varietà già comprovata dalla formazione ma mai in modo così avvincente. Almeno tre sono gli highlight del platter: l’opener “Velo (The Other Side Of Hate)”, brano di metallo oscuro, melodico ed epico, con un tiro trascinante e una costruzione solida e inattacabile, di certo fra le cose migliori mai composte dai Cadaveria, se non la migliore; la seguente “Carnival Of Doom”, più diretta e meno ridondante della song d’apertura, ma comunque un ottimo episodio baciato dalle magiche linee vocali dell’esperta vocalist, una vera sicurezza in qualsiasi timbro di voce si vada ad esprimere; “The Soul That Doesn’t Sleep”, invece, mantiene alte le coordinate epiche del nuovo Cadaveria, aggiungendoci dosi pesanti di groove e atmosfera sinistra. Da segnalare come valori aggiunti gli esaltanti spezzoni solistici alla chitarra, davvero piacevoli, e la prestazione solida, semplice ma efficace della collaudata sezione ritmica Killer Bob/Marcelo Santos, sostenuta da una produzione azzeccatissima e potente che non manca di mettere in risalto ogni dettaglio dell’approccio compositivo dei Cadaveria. Fa piacere notare, poi, come il mettere tanti ingredienti in un’unica ricetta non sia così controproducente come si potrebbe pensare, perché ad esempio il passaggio tra un brano influenzato dall’hardcore quale “Out Loud” e il successivo “Death, Again”, di chiara matrice doom-gothic, avviene in modo del tutto organico e naturale; e lo stesso vale quando questa alternanza d’estremi s’ascolta all’interno della stessa traccia (“Loneliness”). Insomma, pur non rivoluzionando lo stile ormai noto dal debutto “The Shadows’ Madame” (2002), i Cadaveria riescono finalmente a colpire nel segno sotto tutti i punti di vista, proponendoci un lavoro qualitativamente migliore dei loro pur validi trascorsi. Complimenti, ragazzi!