7.0
- Band: CAGED
- Durata: 00:22:12
- Disponibile dal: 25/04/2025
- Etichetta:
- Genet Records
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A due anni e mezzo di distanza dal buon esordio “A Prison Built To Slowly Die”, i Caged tornano con “The Fall Of The Damned”, un EP che non cambia rotta, ma anzi ribadisce con ancora più decisione l’identità della band emiliana. Il gruppo rimane quindi fedele a quel metalcore vecchio stampo – o edge metal, come veniva chiamato da queste parti ai tempi – che affonda le radici tanto negli Earth Crisis e nei Morning Again quanto nella nota scena italiana e belga di fine anni Novanta e dei primi Duemila, portando avanti un suono che qualcuno potrebbe considerare anacronistico, ma che ancora oggi è capace di trasmettere una forza dirompente.
Anche in questa nuova sortita, i Caged mostrano di avere le idee chiarissime su cosa vogliono suonare: riff corposi di chiara matrice metal, una sezione ritmica che predilige per lo più midtempo compatti e un approccio vocale rabbioso, viscerale, che non rinuncia mai al retaggio hardcore. Il gruppo riesce a ben bilanciare tensione e groove, evitando la monotonia grazie a una buona varietà di soluzioni ritmiche e strutturali. Non mancano stoccate più serrate e furenti, che sembrano attingere direttamente dall’eredità degli Slayer, inserite con sapienza per dare dinamismo e ulteriore mordente ai brani senza snaturare il cuore della proposta.
Proprio come nel debutto, non si avverte alcuna volontà di innovare a tutti i costi: “The Fall Of The Damned” punta invece a consolidare uno stile che ha basi solide e che fa leva su una passione autentica. I Caged suonano questa musica con il trasporto di chi è, prima ancora che musicista, un fan devoto di una scena che ha segnato un’epoca e che, a dispetto dei cambiamenti di tendenza, continua a sopravvivere nel circuito underground. È questa genuinità che emerge prepotente dal nuovo lavoro, rendendo l’ascolto coinvolgente e credibile.
A livello strettamente stilistico, la scrittura dei pezzi appare più ponderata rispetto all’esordio, con un clima maggiormente fosco e una gestione intelligente dei cambi di atmosfera, a conferma di una crescita naturale che non tradisce però la matrice originaria.
In definitiva, “The Fall Of The Damned” è la conferma che i Caged sono ormai una realtà solida all’interno del panorama italiano e non. Chi ha apprezzato “A Prison Built To Slowly Die” troverà qui tutto quello che aveva gradito, con un tocco un po’ più plumbeo nel mood e nella resa sonora. Non si tratta di un salto in avanti clamoroso, né di una rivoluzione sonora – cose che d’altronde non erano per forza richieste – ma di un consolidamento efficace, realizzato con passione, coerenza e una competenza indubbia in questo ambito.