
8.0
- Band: CALADAN BROOD
- Durata: 01:11:13
- Disponibile dal: 15/02/2013
- Etichetta:
- Northern Silence Prod.
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Se si va a guardare tutte le release prodotte dalla teutonica Northern Silence Prod. prende male a dover pensare di mettere mano al portafoglio in modo serio per non lasciarsi sfuggire ottime band dell’underground come Angantyr, Belenos, Elffor. Da oggi però dovrete mettere tra le vostre priorità dei prossimi acquisti anche il magnifico “Echoes Of Battle” degli esordienti Caladan Brood. Letteralmente dal nulla, senza neanche un demo prodotto sinora, arrivano dallo Utah (U.S.A.) i Caladan Brood, un duo che è nato ascoltando esclusivamente i Summoning, a quanto pare. L’edizione limitata del disco si presenta in un meraviglioso formato A5 con i dipinti di Albert Bierstadt, pittore statunitense che nell’800 si spinse alla ‘conquista del West’ e ne incontrò i paesaggi incontaminati, specialmente quelli dell’odierno Utah, tanto che basò i propri dipinti sulle fotografie scattate durante i suoi viaggi. I suddetti dipinti, davvero suggestivi, sono la cornice ideale alla musica dall’atmosfera più sognante che fantasy del duo statunitense. Sarebbe un grave errore di valutazione considerare i Caladan Brood come una band-clone dei più quotati Summoning. Ovvio che il modo di fare ed intendere la musica è pressochè identico, ma il gruppo statunitense dimostra di avere una personalità ben sviluppata. Ben vengano gruppi che seguono il fantastico percorso stilistico tracciato dai pionieri Summoning, un sentiero che al momento è ancora troppo poco battuto. “City Of Azure Fire” o “Wild Autumn Wind” riescono ad aprire il cuore e gonfiarlo di emozioni quasi fino a farlo scoppiare. Probabilmente “Stronghold” è l’album dei Summoning che più degli altri ha ispirato i due artisti Shield Anvil e Mortal Sword, perchè i suoni di “Echoes Of Battle” sono morbidi e le atmosfere dominano sull’aggressività – che pur non manca al riffing di matrice black metal. Qui infatti si ha ancora la possibilità di ascoltare delle chitarre che possiedono ancora un certo vigore, cosa che purtroppo negli ultimi Summoning è sempre più raro trovare. Inutile dire che l’album va ascoltato per settimane in modo incessante prima di carpire tutti i suoi segreti, tutti i colori delle innumerevoli sfumature e sensazioni che riesce a suscitare. La struttura dei brani è semplice e lineare come quella esibita ad arte dai maestri Silenius e Protector, ma è sufficientemente ricca di riff, anche se questi finiscono appositamente in loop per creare un mood avvolgente assoluto. Il fragore della battaglia è lontano, non ci si trova in mezzo alla violenza inaudita, ma lo scontro è dietro di voi mentre camminate verso posti ignoti e di grande fascino. Abbandonate alle vostre spalle tutto ciò che vi circonda, ascoltate la vostra curiosità e passo dopo passo inizierete un viaggio che vi segnerà il cuore.