5.5
- Band: CALIBAN
- Durata: 00:49:41
- Disponibile dal: 21/08/2009
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: EMI
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Non si può negare ai Caliban la straordinaria etica lavorativa, che li ha portati a una prolificità invidiabile, a innumerevoli date in giro per l’Europa con i maggiori nomi del settore, e, in ultimo, a consegnare alla nuova label Century Media questo nuovo capitolo discografico. “Say Hello To Tragedy” è un proseguo diretto dell’ultimo “Awakening”, senza alcun tipo di variante stilistica, lirica, attitudinale. Un immobilismo totale, che congela i riff metalcore, i breakdown, i blast beat quanto le contrastanti melodie in clean vocals che hanno consacrato i tedeschi nella scena europea, ignorando qualsiasi tipo di adattamento al trend del deathcore ma rendendo, di fatto, impossibile anche qualsiasi tipo di evoluzione. Formalmente non ci è possibile criticare brani come “24 Years”, “Caliban’s Revenge” o “No One Is Safe”, essendo comunque basati, come il resto della raccolta, su un songwriting solido e ultra collaudato. Anche i suoni, figli della produzione dell’abile Benny Richter e del guru Adam Dutkiewicz (Killswitch Engage), sfonderanno piacevolmente le casse dei vostri impianti. Il problema è che, ad ascolto ultimato, resta una grave sensazione di vacuità, futilità, inconsistenza, che non può che allontanare gli ascoltatori più smaliziati o coloro che attendono, oramai invano, le emozioni toccate dalla formazione dai picchi di “Vent”. Nei giorni in cui il metalcore sta arrancando solo i migliori riusciranno a sopravvivere, con uscite del genere i Caliban non potranno che popolare le liste dei caduti.