7.0
- Band: CALLEJON
- Durata: 00.59.15
- Disponibile dal: 04/01/2019
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: Sony
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Avevamo perso di vista i Callejon nel 2008, quando staccarono un assegno a Nuclear Blast per il secondo album in studio “Zombieactionhauptquartier”, che a parte “Porn From Spain” e l’azzeccato presentimento che li avremmo rivisti su un’infinità di cartelloni tedeschi non ci aveva lasciato molto. Senza troppe ambizioni internazionali la band di Düsseldorf è diventata in un decennio una piccola autorità in patria, e arriva all’ottavo album in studio, questo “Hartgeld Im Club”, forte di una conquistata confidenza che gli permette una copertina shock dove un black metaller limona duro con un rapper. Pure il contenuto non scherza: parliamo di 13 cover di pezzi hip hop in versione metal, dove incredibilmente figura anche l’Original Gangster Ice-T. Chi si aspetta qualcosa di simile ai Body Count rimarrà sicuramente deluso: il disco contiene moltissimo rap in tedesco, ma la controparte musicale, nonché i ritornelli, sono figli della sempre più sbracata indole dei tedeschi, che devoti al party infilano le più svariate influenze nel loro metalcore ‘sotto effetto stono’. Immaginate un misto di Caliban, Papa Roach, Blessed By A Broken Heart, Lindemann, In Flames più tamarri e Dragonforce (!) alle prese con la scena rap ‘made in Deutschland’. Una ricetta tanto esagerata da far impallidire qualsiasi Fronzilla, una serie di riferimenti da fare bruciare la pelle di un metallaro più dell’acqua santa. Eppure in qualche modo, per la scellerata sfacciataggine, per la grandissima esperienza accumulata, per l’incoscienza e la voglia di divertirsi e divertire ma soprattutto per il fatto di non prendersi sul serio, la raccolta – se presa senza alcuna pretesa e per il solo scopo di divertimento – funziona. Basta ascoltare “Von Party zu Party” nella versione originale delle SXTN per capire come degli originali sia rimasta solo l’ombra, un hook o un retaggio della base che viene dilaniata nelle maniere più fantasiose possibili dal quintetto di cazzoni. Stessa sorte per le hit di Sido, Marteria e Casper. Memorabile “Porn From Spain 3”, che oltre al fidato collaboratore K.I.Z vede l’ospitata di Ice-T in un brano che musicalmente è un capitolo a sé rispetto ai suoi predecessori ma ne è accomunato per l’attitudine. I Callejon dimostrano una grande capacità di fare crossover, puntando più sull’uptempo che sul groove come i micidiali Anthrax coi Public Enemy: questo è il disco più stordente, idiota, maleducato e schifosamente superficiale che avrete piacere di ascoltare ultimamente… se vi approcciate con la giusta attitudine ovviamente. In caso contrario preparate il lanciafiamme!