CALVARIO – Calvario

Pubblicato il 25/02/2017 da
voto
7.0
  • Band: CALVARIO
  • Durata: 00:16:54
  • Disponibile dal: 15/12/2016

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Attivi dal 2015, i milanesi Calvario si sono buttati in un’intensa attività live ancora prima di avere pubblicazioni in repertorio, mettendo in fila una lunga serie di concerti, compresi fra date più underground e altre a supporto a realtà internazionali affermate. Uno ‘sbattimento’ che ha permesso al quartetto una certa visibilità, ottenuta anche per merito dello splendido immaginario a sfondo biblico tratteggiato dall’estro pittorico della cantante Federica Dal Bo. A fine 2016, è finalmente arrivato il primo EP omonimo, al quale ci siamo avvicinati con discrete aspettative, avendo riscontrato una spigliatezza di tutto rispetto sul fronte live nell’esibizioni in apertura a Cancer Bats e Oathbreaker. L’ambito di manovra è uno dei più affollati, siamo dalle parti di un crust/sludge contaminato di black metal e feroce attitudine punk-hardcore, scorticato da un’isterica voce femminile. Il dosaggio degli stilemi indicati rifugge, per fortuna, alcune tendenze dominanti nel blackened hardcore. Prima di tutto, la lunga scia di riverberi apocalittici e la costante percezione di caos che decine di gruppi infondono nella loro musica, avvicinandosi al post-hardcore e al black metal più destrutturato, qua non hanno cittadinanza. Le saturazioni sonore, le stratificazioni sfinenti dei discepoli di Celeste et similia lasciano il posto a una crudezza che potrebbe invece richiamare i From Ashes Rise e tutto il sottobosco del crust apocalittico. I Calvario asciugano il più possibile il suono di ogni singolo strumento, mettendo in primo piano un riffing granuloso, crepitante di urgenza punk. La batteria segue quest’impronta, i pattern percussivi sono scarni, anche se nient’affatto monotoni o limitati. A emergere e dare colore distintivo, comunque, ci pensa soprattutto la voce sfigurata di Federica, che non tocca mai toni pacati né modulati con un pizzico di sentimento. Nossignore. Urla, urla, e ancora urla, contorcendo e violentano le proprie corde vocali. Complici anche alcuni veementi stacchi thrash-core, l’opener “Light” sembra provenire da un classico minore del thrash ottantiano, “Recognize No Authority” dei Détente, formazione che aveva alla voce una signora urlatrice come Dawn Crosby, simile nel timbro a quello della singer dei Calvario. In “Shadow” questo retaggio rimane, ma iniziano a comparire rallentamenti angoscianti, che vanno di pari passo al fosco concept visivo e lirico. L’EP prosegue in modo convincente, midtempo lievemente rolleggianti si slabbrano e vanno in sfacelo quando i ritmi si alzano per toccare turbolenze hardcore, oppure quando ci si inabissa nei tormenti. Su questo fronte, spicca la conclusiva “Anxiety”, la track più fascinosa per come mette in contrapposizione rabbia nichilista, frustrazione e una disperazione palpabile. Mentre se si desidera essere presi a schiaffi in faccia, è la precedente “Lack” a dare le migliori soddisfazioni. C’è spazio per qualche raffinamento degli arrangiamenti e la possibilità di costruire brani più articolati, ma già adesso i Calvario escono dalla massa e si fanno notare, grazie a un modo di intendere e interpretare le fusioni tra punk e extreme metal che si tiene moderatamente lontano dai soliti cliché. Bell’inizio.

TRACKLIST

  1. Light
  2. Lack
  3. Path
  4. Shadow
  5. Anxiety
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