7.5
- Band: CANAAN
- Durata: 01:11:29
- Disponibile dal: /12/2010
- Etichetta:
- Eibon Records
- Distributore: Audioglobe
I Canaan sono, per certi versi, un gruppo terrificante: alcuni loro passaggi, alcune loro liriche lasciano veramente atterrito l’ascoltatore per la cupezza e la decadenza dei contenuti, imbevuti di una drammatica vena pessimista che solamente ogni tanto lascia filtrare qualche tiepidissimo barlume di Sole. Dopo il precedente “The Unsaid Words”, risalente ormai a più di un lustro fa, Mauro e compagni hanno dato sfogo al loro estro compositivo nei Neronoia, formazione che risulta essere un po’ l’alter-ego dei qui recensiti Canaan. I nostri, però, trascorso l’occorrente gap temporale, hanno infine captato i segnali per una riesumazione del gruppo principale, e quindi eccoci a presentarvi il nuovo “Contro.Luce”, sesto full-length di una carriera in ombra ma certamente di grande spessore. Ebbene, l’orizzonte stilistico di questi ragazzi si è oggi ancor di più ampliato, spaziante sempre dalla darkwave al gothic-rock, dall’ambient al cantautorato italiano, ma questa volta andato oltre ed approdato ad una sperimentazione e ad una ricerca senza freni che hanno portato la band a comporre una cospicua manciata di tracce folk-ambient (quelle identificate dal punto al posto del titolo) in contrapposizione agli episodi normali della tracklist, che a loro volta presentano la novità del cantato interamente in italiano. La poetica disperata e pregna di amaro realismo e illusorie verità dei Canaan, in lingua madre, acquista nuove profondità, così come la musica di questo “Contro.Luce”, prodotta in maniera egregia come liquido scorrere del tempo, in cui chitarre acquose, voci lamentose, programming ad hoc e ritmica marziale si alternano a fornire la giusta stranietà di base ad un songwriting maturo ed oscuro, a tratti ostico e poco immediato ma che, una volta penetrato nelle vene, ha il grosso pregio di far riflettere, commuovere e crescere con gli ascolti. Brani quali “Esitazione”, “Ragione”, “Oblio” e “Lascivia” sono capolavori di mestizia e non-speranza, mentre “Terrore” e la sua voce filtrata spaventano a morte. Resta sempre il difetto-non-difetto della prolissità del lavoro e della sua ostilità auditiva, ma se siete devoti e pazienti consumatori di musica buia, certo saranno dettagli di poco conto. Prevalentemente per un pubblico d’elite, i Canaan si confermano preziosi esponenti del rock, dell’alternative e del dark italiano.