8.0
- Band: CANCER BATS
- Durata: 00.27.15
- Disponibile dal: 20/04/2018
- Etichetta:
- New Damage Records
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Nel 2015, a dieci anni dal debutto “Birthing The Giant”, i Cancer Bats hanno deciso di dare una svolta alla propria carriera con l’album più sperimentale della propria discografia. Col senno di poi quel “Searching For Zero” sarebbe dovuto uscire molto prima, in modo da poter recuperare agilmente una sbandata che, arrivata in un momento di trasformazione del mercato e di crisi economica, ha rischiato di essere letale. Saltiamo temporalmente al 20 aprile 2018: i canadesi buttan fuori a sorpresa, senza nessun indizio o annuncio e sotto la propria etichetta discografica, quello che potrebbe essere il loro miglior disco di sempre, mandando velocemente a fare in culo producer ‘santoni’, sperimentazioni serie e sulfuree e sfumature non troppo consone alla propria identità, al proprio circolo, alla propria realtà. “The Spark That Move” è un ritorno al party punk puzzolente e urlato, gettato in una fangosa pozza di hardcore, metal e sludge. E’ l’album più pesante e più melodico mai prodotto, che recupera la rancida urgenza degli esordi e la raffina con migliaia di chilometri percorsi in giro per il mondo. Liam Cormier è di nuovo un frontman che trasmette contagioso e gioioso entusiasmo: “We Run Free” e “Gatekeeper” lo dimostrano facilmente in poco più di cinque minuti. E’ letteralmente un piacere constatare come senza divagare ulteriormente la band sia capace di evolvere i capisaldi del proprio DNA in forme familiari ma inedite (“Fear Will Kill Us All”), anche sfruttando l’aiuto di esterni (“Rattlesnake”e “Winterpeg”). Il reparto riff del simpatico Scott Middleton? Presente ed in grandissima forma coi suoi classici riff rampanti e innamorati del southern rock (“Can’t Sleep” è monumentale!). Un disperato ‘fan service’ non potrebbe suonare vitale e genuino come questi undici pezzi, che chi conosce la band può riconoscere come trasparenti e sinceri. Stavolta i Cancer Bats si sono superati, affermando se stessi in una straordinario colpo di coda.