CANCERVO – II

Pubblicato il 30/01/2023 da
voto
6.5
  • Band: CANCERVO
  • Durata: 00:35:30
  • Disponibile dal: 27/01/2023
  • Etichetta:
  • Electric Valley Records

Spotify:

Apple Music:

Come gli Sleep e molti altri gruppi del mondo stoner insegnano, poche cose sono doom e psichedeliche come le montagne. Non a caso, il trio bergamasco dei Cancervo prende nome proprio dalla cima inserita nelle catene orobiche, ma non aspettatevi melodie folkeggianti ed eteree, quanto piuttosto un oscuro viaggio psichedelico all’interno dell’occultismo pagano, con un palese tributo agli anni Settanta. La musica di Luka (al basso e alla voce), Francesco (chitarre) e Sam (batteria), suona infatti come un rituale a base di valvole e pentacoli, come messo ben in chiaro dalla prima canzone, “Arera”, in un tripudio di lentezza e chitarre distorte. Tutte le tracce del disco hanno in qualche modo a che fare con la geografia orobica e con le leggende del territorio bergamasco, dal quale il trio prende però la parte più oscura ‘alla Black Sabbath’ e ricama storie basate su riff ossessivi, una linea di basso chiaramente sempre riconoscibile e una batteria che da quasi un incedere marziale ai pezzi, come succede in “The Cult Of Armentarga”. Poche anche le linee vocali, disseminate qua e là per i brani e caratterizzate da una voce quasi sacerdotale, come in “Zambla”, mentre sono completamente assenti in un pezzo come “Devil’s Coffin”. A chiudere il disco c’è poi la rituale “Zambel’s Goat”, basata su una leggenda della Val Brembana che vede coinvolta proprio una capra dispettosa, ma che qui diventa quasi un bafometto minaccioso che si muove su pochissimi arpeggi di chitarra, un tamburello e il basso, fino ad esplodere in una apoteosi doom verso metà traccia.
Quella di collegare il folklore con il doom e la psichedelia è sempre stata una prerogativa anni Settanta, come scrivevamo all’inizio, e i Cancervo hanno sicuramente centrato il punto: trasformare fiabe e leggende popolari in racconti dell’orrore, per avere incubi ad occhi aperti. Ciononostante, il sound della band è ancora in fase di evoluzione e stenta un po’ ad uscire dalla nicchia degli appassionati di stoner/doom: trattandosi della seconda prova in studio, i tre bergamaschi sembrano avere bisogno ancora di oliare gli ingranaggi di un meccanismo che è un peccato ridurre, nonostante si tratti di questo genere, alla ripetizione litanica di ritmi arricchiti solo dagli assoli ogni tanto. Ci sono elementi che si sarebbero forse potuti caratterizzare di più, come ad esempio le linee vocali, che passano spesso sotto tono rispetto al basso e alle chitarre e su cui si sarebbe potuto sperimentare ulteriormente. Va anche considerato che il debut omonimo del 2021 era solo strumentale, quindi è normale che ci troviamo di fronte a un prodotto, seppur centrato, ancora poco maturo e che ha bisogno ancora di qualche dritta per far emergere i Cancervo dall’underground e lanciarli verso qualcosa di più concreto. “II” è un disco non perfetto, ma consigliabile a tutti gli appassionati di occultismo e rituali psichedelici là fuori, specialmente per chi conosce e apprezza le leggende delle montagne del Nord Italia. Se consideriamo che questo è il secondo disco nel giro di tre anni dalla loro fondazione, siamo sicuri che sentiremo ancora parlare dei Cancervo, e sinceramente siamo curiosi di sapere quali altre leggende e sonorità riusciranno a tirare fuori dal loro magico territorio.

TRACKLIST

  1. Arera
  2. Herdsman of Grem
  3. The Cult of Armentarga
  4. Devil’s Coffin
  5. Zambla
  6. Zambel’s Goat
0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.