CANDIRIA – What Doesn’t Kill You…

Pubblicato il 17/05/2005 da
voto
8.5
  • Band: CANDIRIA
  • Durata: 00:47:00
  • Disponibile dal: 23/05/2005
  • Etichetta:
  • Earache
  • Distributore: Self

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9 settembre 2002: durante un trasferimento verso Cleveland, Ohio, un gigantesco autoarticolato tampona, trascina, travolge e sventra il furgoncino sul quale i Candiria, assieme alla loro strumentazione, stavano viaggiando. Dopo innumerevoli ribaltamenti, i due chitarristi, Eric Matthews e John LaMacchia, ed il bassista Michael MacIvor vengono scaraventati fuori dal veicolo, andato in buona parte distrutto. Carley Coma e lo stupefacente drummer Kenneth Schalk non sono esenti da danni. Mesi di ospedale e mesi di rieducazione. Un calvario. Ora – ed era ora! – i Candiria sono tornati! Nuovo disco (ma negli States è già fuori da quasi un anno), nuova etichetta (dalla Century Media alla Earache) e ovviamente nuova musica. Era di certo inevitabile: essere sopravvissuti per miracolo ad un trauma così pesante ha influito non poco sulla “visione delle cose” del quintetto americano. Dimenticate, quindi, quel capolavoro assoluto di post-jazz-core con forti influenze hip-hop che corrispondeva al nome di “300 Percent Density”: il qui presente “What Doesn’t Kill You Only Make You Stronger” cambia parecchio le carte in tavola, in quanto, di primo acchito, è un lavoro di un’assimilabilità disarmante, se posto a confronto col precedente. Una sola frase potrebbe chiarire bene le idee: i Candiria, in passato, hanno sempre messo la costruzione della singola song al servizio della tecnica strumentale; oggi accade esattamente il contrario…la tecnica è strumento utilizzato esclusivamente per condire ed abbellire pezzi già di per loro strepitosi. E, sinceramente, chi se ne frega se Carley Coma non urla più come un assatanato (prestazione da brivido, la sua!), se parte del groove schizzatissimo della band è andato scemando, se le chitarre, oltre che a lanciarsi in un riffing stoppatissimo (Meshuggah/Dillinger Escape Plan), sanno anche creare melodie di grande impatto e di superba presa emotiva (“Down” e “Remove Yourself” sono radiofoniche all’inverosimile, ma comunque stupende), se il pestare di Kenneth Schalk è diventato capace di controllarsi senza inventarsi passaggi al limite della ragione…chi se ne frega, insomma, se i Candiria sono diventati quasi mainstream. Quasi, appunto. Perché ci sono poi, come al solito, le raffiche di schizofrenia pura, come ad esempio le ottime “1000 Points Of Light” e “Vacant”, a bilanciare il contenuto di violenza assassina; e poi una strumentale di gran classe, quale “The Rutherford Experiment”, e una singola incursione nel mondo dell’hip-hop, grazie a “9mm Solution”, supportata inoltre da uno speciale chorus in cantato reggae. Senza tralasciare le prime tre tracce, una più esaltante dell’altra. Tutto davvero bellissimo, non c’è che dire. Una band dalla mentalità totalmente aperta, assolutamente da riscoprire in questa nuovissima veste, più dolce, più emozionale, più semplice…ma sempre ammaliante! Da avere. Solo per provare ad allargare gli orizzonti.

TRACKLIST

  1. Dead Bury The Dead
  2. The Nameless King
  3. Blood
  4. Remove Yourself
  5. 1000 Points Of Light
  6. Down
  7. 9mm Solution
  8. I Am
  9. Vacant
  10. The Rutherford Experiment
  11. Mathematics ( live )
  12. Improvisational Jam ( live )
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