8.0
- Band: CANDLEMASS
- Durata: 00:48:39
- Disponibile dal: 22/02/2019
- Etichetta:
- Napalm Records
- Distributore: Audioglobe
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Se escludiamo gli ultimi EP usciti, sono sette anni che i Candlemass continuano a tenerci sulle spine per l’attesa di un nuovo disco in studio (anche a causa delle dichiarazioni della band, secondo cui il precedente “Psalms For The Dead” sarebbe stato il loro ultimo album). Le premesse erano state gettate nel 2018 con l’EP “House Of Doom”, ma improvvisamente la band ha deciso di separarsi dal cantante Mats Levén dopo sei anni di ininterrotta collaborazione. Quando poi è stato annunciato il ritorno al microfono, dopo trentatré lunghissimi anni, di Johan Längqvist , storico singer che ha prestato la sua voce al debutto dei Candlemass “Epicus Doomicus Metallicus” del 1986, l’hype per questo nuovo disco è schizzato alle stelle. Se tutto questo non fosse abbastanza, come ciliegina sulla torta Leif Edling e compagni hanno giocato la carta di Tony Iommi, il chitarrista e leader di Black Sabbath infatti è presente su “The Door To Doom” in qualità di ospite speciale con un assolo di chitarra. Chi ancora non fosse convinto, deve sapere che “The Door To Doom” è un solido disco di heavy doom alla Candlemass, vecchia maniera, scritto, suonato ed interpretato con la classe sopraffina che ha contraddistinto la formazione svedese in tutti questi anni di carriera. La decisione di richiamare Johan Längqvist si è rivelata vincente, perché sui nuovi brani ha portato, insieme alla sua caratteristica voce, un’atmosfera sinistra e diabolica che il pur talentuoso Mats Levèn non avrebbe potuto creare. A prova di quanto detto basterebbe ascoltare le due versioni pubblicate di “House Of Doom”, quella dell’omonimo EP, cantata da Levén, e la nuova presente sul full-length. Provare per credere. La scuola, dicevamo, è quella classica: ”Splendor Demon Majesty” procede veloce, piena di cavalcate metalliche, piena di forza, un connubio perfetto tra doom e classic metal. Un altro pezzo da novanta risponde al nome di “Under The Ocean”, evocativa e solenne col suo incedere cadenzato. “Astorious – The Great Octopus” è già di per sé una canzone solida e maligna, eppure la sola presenza di Tony Iommi rende il tutto ancora più strepitoso. Il suo assolo si incastra alla perfezione con il brano, ascoltare il riff master, uno dei padri dell’heavy metal insieme ad una delle band più influenti del genere non ha prezzo! Non a caso i Candlemass hanno scelto di far partecipare Iommi ad uno dei brani più doom dell’intero lavoro. L’aura malefica dei Black Sabbath lascia degli strascichi anche su “Death’s Wheel”, altro brano andante che grazie ai numerosi cambi di tempo alterna il classico tiro heavy metal a momenti più oscuri ed atmosferici. Il gran finale arriva come “The Omega Circle”. Nei primi secondi una chitarra acustica accompagna la voce di Johan, sensuale ed ipnotica, prima che i Candlemass sparino la loro ultima cartuccia a suon di riff lenti e più spediti a seconda del momento, come doom comanda. “The Door To Doom” aggiunge un’altra preziosa tacca nel palmares di una band che nonostante i trentacinque anni suonati di carriera si dimostra ancora in grado di sfornare dei capolavori. Tanto di cappello ai maestri del doom.