7.0
- Band: CANE HILL
- Durata: 00.39.15
- Disponibile dal: 15/07/2016
- Etichetta:
- Rise Records
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Il confine lecito tra ispirazione e appropriazione, nel mondo della musica, è molto soggettivo. Una riflessione snocciolata recentemente nell’esame di “Power Under Control” degli Islander va riproposta per “Smile” dei Cane Hill, arrivati da poco al debutto ufficiale su Rise dopo un EP incendiario, con molti occhi puntati addosso. La band, che si è fatta le ossa nel circuito metalcore, è sicuramente da inserire nel folder “nu-metal”, grazie a una riproposizione dettagliata del sound dei leader del movimento Korn, che va ad impossessarsi completamente del riffing e molto spesso infesta le vocals dello scatenato Elijah Witt, che spesso e volentieri indugia anche in semi-spoken con la medesima tonalità, ahimé, di Spider dei Powerman 5000. Come se non bastasse in giro notiamo un uso sapiente dell’elettronica, che ci ricorda il Manson più scabroso. Il problema, per chi vuol sparlare dei ragazzi di Nola, è che i dieci pezzi di “Smile” sono un’assoluta gioia per gli amanti del periodo d’oro di Davis e Co. e suonano letteralmente enormi, viscerali, emozionanti. In più, come forse non fanno gli Islander con le band che citano rispettivamente, riescono allo stesso tempo ad essere ruffiani e a rispolverare il lato comunque violento e rumoroso del nu-metal che fu, esprimendosi frequentemente su tematiche oscene (“True Love”, “Cream Pie”), profane (“New Jesus”) e disturbanti (pescate a caso). Anche gli episodi più derivativi (a “St Veronica” mancano solo le cornamuse) sono tra le cose migliori che abbiamo sentito nel periodo recente, andando a seppellire l’operato di molti sopravvissuti che campano sul fattore nostalgia. La sincerità si potrà misurare sul lungo periodo, conoscendoli meglio o osservandoli live, nel frattempo vi possiamo garantire che “Smile” gira alla grande, soprattutto se riuscite a chiudere un occhio e se la vostra lancetta del gusto pende più sul “ravvivare” che sul “ricordare”. Cane Hill, Islander, Fire From The Gods, Sylar e Gemini Syndrome: a quando un nuovo Family Values?