7.5
- Band: CANE HILL
- Durata: 00.35.58
- Disponibile dal: 19/01/2018
- Etichetta:
- Rise Records
- Distributore: BMG
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Nati a New Orleans nel 2011 i Cane Hill ci hanno impressionato favorevolmente col debutto “Smile” del 2016, un album che aveva come unico difetto qualche similitudine di troppo con le band nel DNA della band. Sebbene Elijah Witt e soci a parole abbiano sempre preso le distanze dal movimento nu-metal il loro suono risultava pesantemente debitore ai primi Korn, Slipknot, Manson, Powerman 5000, di conseguenza era aspettativa comune una sorta di distanziamento da quelle sonorità e una ricerca di un’identità propria, caratteristiche che il quartetto realizza, almeno in parte, in “Too Far Gone”. Eccoli quindi abbracciare sonorità grunge nelle eccellenti “Lord Of Flies” e “Singing In The Swamp”, strizzare l’occhio ai Pantera nella cadenzata “It Follows” e nella violentissima “Scumbag”, senza rinunciare a quel sound genuino, scabroso, violento e freak che li ha caratterizzati dagli esordi. Non si tratta solo di espandere le influenze, ma di andare ad incarnare in maniera efficace tutto quel sound della seconda metà dei ’90 che oggi nemmeno molti superstiti riescono a rappresentare, tra l’urgenza degli Slipknot, le frustrate di basso dei Mudvayne, gli innesti di sludge ed industrial. Eccellere nelle reminiscenze nu-metal non è poi questo gran difetto a parere di chi scrive, e se “Erased” ci ricorda i migliori American Head Charge va benissimo, almeno finché c’è una “10¢” o una “Too Far Gone” a far da controparte sulla bilancia della personalità. La strada è quella giusta dunque, e i Cane Hill rimangono affamati, strambi e chiassosi quanto basta per far sì che continuiamo a puntare su di loro senza riserve.