CANNABIS CORPSE – Left Hand Pass

Pubblicato il 12/09/2017 da
voto
7.5
  • Band: CANNABIS CORPSE
  • Durata: 00:36:56
  • Disponibile dal: 08/09/2017
  • Etichetta:
  • Season Of Mist
  • Distributore: Audioglobe

Spotify:

Apple Music:

Nato come puro e semplice divertissement del cantante/bassista Land Phil (Iron Reagan, Municipal Waste), il progetto Cannabis Corpse giunge all’importante traguardo del quinto disco sulla lunga distanza, conseguendo una maturità artistica tanto inaspettata quanto esaltante. Licenziato dalla sempre più potente Season of Mist, “Left Hand Pass” può infatti essere visto come il classico album della svolta per il terzetto statunitense, ormai definitivamente approdato ad una dimensione in cui velleità goliardiche (celebrate sia nell’artwork che nei titoli) e ricercatezza in sede di songwriting si muovono di pari passo per conseguire un obiettivo di prim’ordine, lungi dal pagare semplicemente pegno a questa o quella leggenda del death metal novantiano. Certo, quando si parla dei Nostri è e sarà sempre impossibile prescindere dagli insegnamenti di Morbid Angel, Monstrosity, Deicide e Cannibal Corpse (con un occhio di riguardo per i primi lavori dell’era Fisher), tuttavia, fin dalla sferragliante opener “The 420th Crusade”, gli accorgimenti e la volontà di mescolare le carte in tavola rispetto al passato non tarderanno a manifestarsi, declinati in una salsa vagamente acida e allucinata. Trovando la giusta quadra tra deliri lirici da ‘strafattoni’ e comparto strumentale, la band dissemina la tracklist di melodie imbevute di THC (“In Dank Purity”), groove narcolettici (“In Battle There Is No Pot”) e suggestioni epiche da trip (“Papyrus Containing the Spell to Protect Its Possessor Against Attacks from He who Is in the Bong Water”), ampliando al contempo gli elementi thrashy per infondere ulteriore agilità e dinamismo al tutto. Le impalcature ritmiche, ricche di strappi e continue accelerazioni/decelerazioni, appaiono fluide e spontanee nella loro missione stordente, mentre il guitar work – a cura del neo acquisto Ray Suhy (Six Feet Under) – si presenta come il più vario e meticoloso nella carriera della Canapa Cadavere, inanellando una serie di riff che rimandano ai vari Pat O’ Brien, Eric e Brian Hoffman e Trey Azagthoth senza ricordarne con precisione nessuno. Un disco indubbiamente semplice da decifrare, eppure mai piatto o semplicistico, grazie a cui lasciarsi pervadere da un genuino senso della barbarie e trovare una valida alternativa al milionesimo ascolto di un “Gallery of Suicide” o di un “Covenant”. Consigliato.

TRACKLIST

  1. The 420th Crusade
  2. In Dank Purity
  3. Final Exhalation
  4. Chronic Breed
  5. In Battle There Is No Pot
  6. Grass Obliteration
  7. Left Hand Pass
  8. Effigy of the Forgetful
  9. Papyrus Containing the Spell to Protect Its Possessor Against Attacks from He who Is in the Bong Water
  10. The Fiends that come to Steal the Weed of the Deceased
0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.