CANNIBAL CORPSE – Chaos Horrific

Pubblicato il 19/09/2023 da
voto
8.0
  • Band: CANNIBAL CORPSE
  • Durata: 00:39:15
  • Disponibile dal: 22/09/2023
  • Etichetta:
  • Metal Blade Records

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Le restrizioni legate alla pandemia non sono proprio piaciute ai Cannibal Corpse. Con un album sulla rampa di lancio dell’importanza di “Violence Unimagined”, il primo a vedere il contributo attivo di Erik Rutan alla chitarra, deve essere stato frustrante rimanere confinati a casa come chiunque altro. Parliamo di quella che da sempre è una vera e propria macchina da tour, abituata a visitare ogni continente e a tenere letteralmente centinaia di concerti di supporto a ogni propria uscita discografica. Impotenti davanti a un periodo tanto assurdo, gli storici death metaller statunitensi hanno provato a sfogarsi nello stesso modo di tanti altri colleghi musicisti, ovvero componendo subito nuova musica, in attesa che arrivasse finalmente il permesso di tornare alla cosiddetta vita di tutti i giorni. È così nato, quasi inaspettatamente, questo “Chaos Horrific”, sedicesimo full-length che arriva fra noi a circa due anni dal precedente disco, quel “Violence Unimagined” che probabilmente a numerose orecchie suonerà ancora relativamente fresco.
Si può dire che i Cannibal Corpse siano attesi al varco della prova del disco composto di getto, dopo che per anni hanno lasciato trascorrere un discreto lasso di tempo fra le uscite, essendo appunto regolarmente impegnati nella consueta promozione live. I cinque veterani superano però il test con estrema disinvoltura, confermandosi per l’ennesima volta una vera garanzia in questo campo. Un traguardo ancora una volta che ci sentiamo di salutare con una punta di incredulità, considerata la lunghissima carriera alle spalle e la brutta fine che vari pionieri del death metal loro coetanei hanno fatto dopo gli acclamati ‘botti’ dei tardi anni Ottanta e di inizio anni Novanta.
Come vuole la tradizione della band, prendendo in esame il repertorio con George Fischer al microfono, “Chaos Horrific” è un lavoro denso, multiforme, tecnico a suo modo, eppur compatto e vagamente orecchiabile a tratti, nel quale ogni pezzo suona come una piccola gemma complementare all’altra nella creazione di un mosaico dai toni ardenti.
Ciò che rende i Cannibal Corpse una realtà da tenere sempre sott’occhio è la puntuale capacità che i cinque hanno di ibridare il loro tipico canovaccio con differenti soluzioni, a vantaggio di un genere che spesso soffre il mal di revivalismo fatto a cazzo di cane. L’album giunge proprio ad elevare gli umori caustici, la spigolosità e la varietà del predecessore in una musica death metal totale, che ha appunto i suoi classici riferimenti, ma che può vantare al contempo sviluppi e strutture non sempre immediatamente prevedibili.
Rispetto a due anni fa, Rutan sembra ulteriormente calato nella parte di nuovo secondo chitarrista della band, tanto che qui lo vediamo coniugare una lunga serie di riff tellurici, in certi casi anche vagamente dissonanti, per una trama che a volte sembra sposare i momenti più ragionati dei suoi Hate Eternal con certe velleità atmosferiche che il gruppo mise in mostra per la prima volta sul vecchio “Gallery of Suicide”. Dal canto suo, l’altra ascia, quella del buon Rob Barrett, si prodiga come sempre nel liberare la tensione a mezzo di soluzioni più spedite e thrash, guardandosi però bene dallo scadere in piacioneria e autocitazionismo gratuito (come invece talvolta accade ai suoi vecchi compari dei Malevolent Creation). Infine, il principale compositore della formazione, Sua Maestà Alex Webster, insiste nella sua ormai riconoscibilissima formula a cavallo tra tecnicismo e tradizione, sfoderando pezzi vispi, anche discretamente contorti in qualche caso, sempre fedeli a un gioco di accelerazioni e decelarazioni, dove i riff e il suo intrepido basso tendono spesso ad avvitarsi e a regalare sorprese.
Detto che Corpsegrinder al microfono e Paul Mazurkiewicz alla batteria sembrano ancora reggere più che bene il peso degli anni (anzi, il drummer si conferma nettamente migliorato rispetto agli ormai lontani esordi), viene dunque facile definire “Chaos Horrific” come un altro capitolo squisitamente riuscito del catalogo Cannibal Corpse. Un disco davvero ispirato, che sa talvolta adattarsi a tempi e contesti nuovi, non lasciando tuttavia spazio a incertezze o sfizi poco centrati. Un’opera viva e che sa di ennesimo monumento al valore di questa immortale band.

 

TRACKLIST

  1. Overlords of Violence
  2. Frenzied Feeding
  3. Summoned for Sacrifice
  4. Blood Blind
  5. Vengeful Invasion
  6. Chaos Horrific
  7. Fracture and Refracture
  8. Pitchfork Impalement
  9. Pestilential Rictus
  10. Drain You Empty
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