7.5
- Band: CANNIBAL CORPSE
- Durata: 00:43:51
- Disponibile dal: 13/03/2012
- Etichetta:
- Metal Blade Records
- Distributore: Audioglobe
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Introdotti dalla copertina Jamesbondiana del fido Vincent Locke ed accompagnati dal solito tanfo di cadavere in putrefazione e di sangue rappreso, ecco tornare i Cannibal Corpse che – puntuali come la morte – immettono sul mercato questo “Torture”, dodicesima fatica in studio per i ragazzi di Buffalo. Anche in questa occasione, i Nostri dimostrano al mondo intero che lo scettro del death metal più incontaminato e purulento rimane saldamente nelle loro mani, in virtù di un lavoro discretamente vario, ben composto e che recupera istanze da un po’ tutta la discografia della band. Infatti, dopo due album solidissimi come “Kill” ed “Evisceration Plague”, i Cannibal danno alle stampe un platter leggermente più easy listening (prendete la definizione con le pinze, naturalmente!), fatto di un death metal sempre ferale e brutale, ma anche con diverse digressioni molto groovy che spuntano qua e la lungo la track list. Innanzitutto dobbiamo obbligatoriamente fare i complimenti alla premiata ditta Webster / Mazurkiewicz, ovverosia la sezione ritmica più coesa e terremotante in ambito estremo, che in “Torture” sfoggia una prova impressionante, fatta di energia, tecnica più che buona e, soprattutto, una coordinazione ed una comunione di intenti senza pari. Detto anche del solito, terrificante wall of sound eretto dalle sei corde di Rob Barrett e Pat O’Brien, non ci possiamo esimere dal constatare come in fase di songwriting la band sembra si sia divertita a rendere la vita difficile al povero George Fischer, le cui corde vocali sono già abbastanza usurate da tempo. Infatti, le linee vocali degli up tempo di “Torture” sono velocissime, decisamente splendide e coinvolgenti, se non fosse che Corpsegrinder fatichi a starci a dietro e si mangi ben più di una parola. Fatto sta che brani come l’opener “Demented Aggression” o l’altrettanto tellurica “Enceased In Concrete” sono tra gli episodi più riusciti della discografia recente della band, bissate dalle altrettanto convincenti “Sarcophagic Frenzy” – graziata da un solo di grande qualità di O’Brien -, “Caged…Contorted” e il mid-down tempo di “Scourge Of Iron”, dove il groove è ai massimi storici, cosa che rende il brano un vero macigno! Molto bene anche “The Strangulation Chair”, classico mid tempo death metal composto e suonato con tutti i crismi. Un paio di brani sono piuttosto anonimi, quando non addirittura superflui, ma non inficiano più di tanto il risultato finale. Ribadiamo quindi come i Cannibal Corpse siano una macchina perfettamente oliata, che difficilmente sbaglia un album; così anche questo “Torture” – pur non essendo totalmente all’altezza dei capolavori della loro discografia – regalerà ore di sollazzo e di divertimento ai deathster di mezzo mondo e sarà utile per aggiungere un’altra manciata di killer song ai sempre incendiari live dei maestri di Buffalo.