6.5
- Band: CAPRA
- Durata: 00:31:08
- Disponibile dal: 06/10/2023
- Etichetta:
- Metal Blade Records
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Usciti da Lafayaette, Louisiana, e ritenuti un gioiellino da parte di Metal Blade su cui puntare l’attenzione, i Capra si sono ben affermati in seguito ad un debut album palesemente indirizzato ai fan nostalgici del sound metalcore anni ’90.
Nel giro di due anni dall’uscita di “In Transmission”, il quartetto americano vanta una lunga serie di apparizioni di rilievo, soprattutto in Europa, data inoltre la recente partecipazione a Brutal Assault, Frantic Fest e Summer Breeze, fattore che li ha resi protagonisti di una maggiore e costante popolarità, accostabile ai propri connazionali Escuela Grind.
L’incrocio di metallic hardcore e punk, con tratti circoscritti ma efficaci, in chiave blackened hardcore, ha dato vita ad una proposta tagliente e aggressiva, capace di andare dritta al punto senza soste e infiorettature.
Oggi Metal Blade pubblica “Errors”, visto come una sorta di continuazione e sviluppo del rilevante disco d’esordio: ad un primo impatto possiamo dire che l’identità e la cruda attitudine dei Capra è rimasta intatta, mentre a livello di composizione, le influenze più spinte sono completamente sparite. “Errors” è sicuramente meno caotico rispetto al suo predecessore e punta ad una nuova direzione, probabilmente verso gli ascoltatori che non rappresentano necessariamente una cerchia dei fanatici dell’hardcore.
Alla base, predomina un hardcore metallico del tiro contenuto, di gran lunga accostabile alla scuola Everytime I Die, dove le limitate sezioni più bellicose si mettono in mostra con il metodo build-up/breakdown in chiave NYHC, specialmente in “CHSF” e “Transplant”, soluzione molto più vantaggiosa in sede live che in questa circostanza. La particolarità dei Capra sta nella voce di Crow Lotus, stile distintivo tra il pulito e l’urlato che si delinea con facilità all’interno della scena e che per questo, rende non dozzinale la loro proposta, portandoli a non perdersi tra la massa.
Il freno a mano tirato che influisce sulla mancante spinta dei pezzi, viene allargato anche alle corde vocali, calmando la schiettezza predominante di “In Trasmission”. Brani come “Silana” e “Tied Up” contano più sul pulito e nelle sezioni aperte, inoltre l’unico spunto più reattivo di tutto il disco vede luce solamente in “Human Commodity”.
Detto ciò, ci sentiamo di dire che “Errors” scorre in poco più di mezz’ora, ripetendo una serie di pattern di sezioni strumentali e di elementi chiave che lo fanno cadere in piedi, ad eccezione di “Nora”, brano in chiusura che punta più allo screamo di casa Touché Amore e non trova alcuna coerenza con i brani che formano il nucleo dell’album.
Questa sterzata stilistica ci lascia un po’ insoddisfatti e con l’amaro in bocca, avendo apprezzato il lavoro precedente, anche se possiamo comprendere la volontà di non puntare tutto sul binomio velocità/violenza. Ad ogni modo “Errors” ci fa porre un grande punto di domanda su quale sarà la direzione che i Capra vorranno intraprendere con le produzioni future, restiamo dunque a vedere.