CARACH ANGREN – Dance and Laugh Amongst the Rotten

Pubblicato il 14/06/2017 da
voto
7.5
  • Band: CARACH ANGREN
  • Durata: 00:41:17
  • Disponibile dal: 16/06/2017
  • Etichetta:
  • Season Of Mist
  • Distributore: Audioglobe

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Bentornati nella casa stregata. Come l’immancabile sequel di un fortunato franchise horror, ecco materializzarsi di fronte a noi la quinta prova sulla lunga distanza degli olandesi Carach Angren, ormai stabilmente accasatisi presso la corte della potente Season of Mist e pronti in questa estate 2017 a reclamare il trono (invero poco conteso) del symphonic black metal mondiale. Solo il tempo potrà dirci se il terzetto orange centrerà il suo obiettivo, battendo sul tempo i ritorni di Cradle of Filth e Dimmu Borgir, ciò che però è innegabile è la volontà da parte dei Nostri di confezionare il disco dell’ipotetica consacrazione, un’opera compiuta dall’inizio alla fine e priva di quelle piccole incertezze che in passato facevano capolino durante l’ascolto. E sotto questo punto di vista, pur non facendo mai gridare al capolavoro o al miracolo, “Dance and Laugh Amongst the Rotten” si configura come un disco decisamente ben assemblato, in cui i trademark per cui abbiamo imparato a conoscere la band di Landgraaf vengono finalmente inseriti in strutture asciutte e snelle, del tutto vicine alla cosiddetta forma canzone. Rimandandovi al track-by-track di qualche mese fa per un’analisi più approfondita, vi basti sapere che il carosello di spettri ha imboccato con decisione la strada del groove, dando la giusta enfasi a chorus e riff impattanti che, oltre a brillare per essenzialità e gusto, discostandosi dalla boriosità di certi act del genere, sembrano pensati appositamente per la resa live. Non più un flusso di musica fin troppo legato allo sviluppo dei testi per essere apprezzato al 100%, quindi, ma una raccolta di brani indipendenti e fluidissimi nel loro miscelare black, death, gothic e thrash, alla maniera di vecchi capolavori come “Cruelty and the Beast” e “Midian”, all’interno dei quali si ravvisano notevoli migliorie sia per quanto riguarda il guitar work (ispirato anche in chiave solista) che per quanto concerne l’apparato tastieristico-orchestrale. Ovviamente non siamo ai livelli dei compagni di etichetta Septicflesh, inarrivabili per il modo in cui miscelano aggressioni elettriche e barocchismi da Teatro alla Scala, ma è innegabile, specie se messi di fronte alle varie “Charlie” (ottime le voci pulite su questo episodio), “Charles Francis Coghlan” e “In de naam van de duivel”, il divario tra il suddetto “Dance and Laugh…” e i suoi pur buoni predecessori. Che si tratti di ascoltarlo nel pit o di fronte al fuoco crepitante del camino, da vera ghost story ottocentesca, un disco che irretisce e convince senza troppe difficoltà.

TRACKLIST

  1. Opening
  2. Charlie
  3. Blood Queen
  4. Charles Francis Coghlan
  5. Song for the Dead
  6. In de naam van de duivel
  7. Pitch Black Box
  8. The Possession Process
  9. Three Times Thunder Strikes
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