6.5
- Band: CARACH ANGREN
- Durata: 00:44:00
- Disponibile dal: 21/05/2012
- Etichetta:
- Season Of Mist
- Distributore: Audioglobe
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Una storia di fantasmi è quella che ci raccontano nuovamente gli olandesi Carach Angren, promettendoci brividi di paura e notti insonni. Ci sembra quasi di vedere la band radunare dei giovani metallari intorno ad un fuoco e, con voce cavernosa ed espressioni meticolosamente studiate a tavolino, iniziare a raccontare questa “ghost story”, pregustandosi ogni goccia di gelido sudore che correrà lungo la schiena di coloro che ascolteranno questa nera fiaba. Si parla di sette storie differenti, da seguire con attenzione e cercando di entrare il più possibile nel “mood” del disco per poter gustare a pieno ogni sfumatura e respirare la malsana aria di morte che pervade il CD. Purtroppo non si può affermare che l’obbiettivo sia stato completamente raggiunto, lasciandoci l’impressione, terminato il disco, di essere usciti da una “casa degli orrori” di un qualsiasi parco di divertimenti, dove la paura è completamente “potenziale” e, una volta fuori, ci si accorge di avere sulle labbra un gran sorriso e nel cuore una masochistica delusione.Il combo dei Paesi Bassi suona come una sorta di ibrido tra i Cradle Of Filth, i The Vision Bleak e King Diamond, concentrato al massimo nel dare corpo alla propria visione, spesso però perdendo in compattezza ed impatto. Una produzione più che buona supporta il suono complesso ed orchestrale dei Nostri, rendendo il loro “horror metal” (davvero non ce la sentiamo di chiamarlo semplicemente “symphonic black”) un’esperienza che potrebbe piacere a molti ascoltatori e che vale la pena provare almeno una volta. Il limite di questo “Where The Corpses Sink Forever” è forse la sua dubbia longevità, in quanto, una volta apprezzate le voci (sussurrata, scream, growl), gli stacchi orchestrali, le ottime chitarre e lo struggente violino, difficilmente torneremo a riascoltare una fiaba della quale conosciamo già il finale. Complessivamente un buon lavoro, professionale e dal discreto impatto emotivo, ma, come un discreto film del terrore, potrà spaventare i più ingenui, ma risulterà innocuo per chi leggeva “Fangoria” di nascosto tra i banchi di scuola.