7.0
- Band: CARCINOID
- Durata: 00:44:39
- Disponibile dal: 07/10/2019
- Etichetta:
- Memento Mori
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“Metastatic Declination”, il primo album dei Carcinoid, è quello che definiremmo un buon esempio di death-doom anni Novanta che evita di seguire pedissequamente le coordinate più note del filone. Da qualche anno a questa parte la nostra casella è inondata di nuove uscite che ostentano più o meno chiaramente una fedeltà ai dettami di certi importanti maestri, quasi come se aderire in tutto e per tutto a determinati principi e diventare di conseguenza quasi un clone di una band più vecchia e importante sia motivo di vanto. Questo esordio sulla lunga distanza degli australiani è tutto fuorché un lavoro originale, tuttavia si stacca in parte dalla routine degli ultimi tempi, evitando di andare ad omaggiare/plagiare i soliti noti. Fortunatamente, gli Incantation e realtà simili vengono dunque lasciati stare, la componente più grave e cavernosa si fa un po’ da parte, divenendo adattissimo corredo, e il centro della scena viene preso da un sound maggiormente groovy e coinvolgente, il quale ha nei Winter più ritmati e nei Cianide i più probabili punti di riferimento. Non siamo al cospetto di canzoni molto lavorate e sfarzose, ma i Carcinoid denotano un certo gusto nell’allestire trame che vanno dal down-tempo ad accelerazioni da cui emerge una spiccata voglia di aprire il pit o innescare del sano headbanging, grazie a riff di chitarra rotondi e particolarmente immediati. Oggigiorno, pochi gruppi dimostrano di avere a cuore il lato ‘divertente’ della questione e la formazione di Melbourne rientra senza dubbio in tale schiera. Pur essendo senza pretese (la produzione è a dir poco spoglia), “Metastatic Decimation” paradossalmente risulta quindi più riconoscibile di tante altre recenti uscite ricollegabili a questo genere: la gravosità ridondante che spesso contraddistingue i fan boy di John McEntee qui non è di casa, mentre, grazie ad un songwriting piuttosto ispirato o comunque sempre altamente concreto, ritroviamo invece una versione accessibile e briosa di tali sonorità. I Carcinoid dimostrano insomma che si possono cucinare minestre riscaldate tutto sommato gustose, se si ha l’accortezza di ricorrere a degli ingredienti poco abusati. Questa loro prima prova si lascia ascoltare con piacere.