6.0
- Band: CARNIFEX
- Durata: 00:38:07
- Disponibile dal: 07/03/2014
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
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Ammettiamo di essere partiti un po’ prevenuti nei confronti di questo “Die Without Hope”, ultima fatica discografica dei californiani Carnifex. Dopo il mediocre “Until I Feel Nothing” eravamo pronti a sorbirci l’ennesimo “mappazzone” death-core senza capo né coda, invece i ragazzi di San Diego, rinvigoriti dall’entrata in line-up di un nuovo chitarrista e dal contratto strappato al colosso Nuclear Blast, se ne escono con un’opera mediamente più curata e gradevole della precedente (anche se non priva di difetti e delle solite, clamorose ingenuità in sede di songwriting). Forse la lunga lontananza dalle scene è servita a schiarire loro le idee, o forse i gelidi responsi ottenuti dalla critica hanno innescato una reazione d’orgoglio, sta di fatto che a questo giro la tracklist non è poi così disastrosa: l’opener “Salvation Is Dead”, ad esempio, appare come il frutto di una jam session fra The Black Dahlia Murder e Suicide Silence, mentre “Dark Days”, la titletrack e la conclusiva “Where The Light Dies” sono con ogni probabilità le canzoni più complesse mai scaturite dalla penna del quintetto, con tanto di parentesi melodico-atmosferiche di discreta fattura. Tuttavia, per ognuna di queste, Scott Lewis e soci inseriscono puntualmente una “Hatred And Slaughter”, una “Rotten Souls” o una “Last Words”, classici esempi di death-core da supermercato assemblati alla meno peggio. Ascoltando certi brani sembra quasi che i Carnifex non riescano (o non vogliano) elevarsi dalla massa, andando sul sicuro con soluzioni trite e ritrite – sul tipo breakdown-ripartenza-breakdown – per non deludere le aspettative della frangia più giovane e modaiola del proprio pubblico. Dopo nove anni di carriera, cinque full-length e centinaia di date live, una simile mancanza di personalità è senza dubbio preoccupante, ma siamo certi che coloro i quali hanno apprezzato gli ultimi lavori della band non avranno nulla da obiettare. Avanti così, nel bene e nel male.