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- Band: CARNIVAL IN COAL
- Durata:
- Disponibile dal: //2001
I Carnival In Coal sono un duo francese già noto per aver brutalizzato, nel loro precedente “French Cancan”, la famosissima “Maniac” (avete presente la colonna sonora del film “Flashdance”?). Forti di un contratto con la Season of Mist, li ritroviamo oggi pronti a servirci un album composto da nove deliziose tracce di delirante avant-grind. Dissonanze, grindin’ blast beats come se piovessero, esperimenti elettronici, musichette da cartone animato, tonnellate di umorismo nero; “Come se i Mr Bungle avessero ascoltato troppo i Morbid Angel” dicono gli stessi autori senza sbagliare di troppo.
Il maggior merito dei Carnival In Coal, infatti, è quello di aver sdoganato nel chiuso mondo del “metal estremo” quello spirito “free” ironico e autoironico di autentici luminari della sperimentazione come Naked City o Mr Bungle per l’appunto.
Geniali e deliranti i testi, divertentissimi i titoli dei brani (che ne dite di “Yes! We Have No Bananas” o “Don’t Be Happy, Worry”?), tremendamente ironico l’artwork, così come, in fondo, lo spirito che pervade l’intero lavoro.
Ma è la musica che destabilizza, che non vuole essere mero ammennicolo dello spirito goliardico del duo ma, anzi, si nutre di esso diventando vitale, fresca, nuova. Un melting-pot di sensazioni che mi riporta alla mente lo strabiliante “Dead Like An Angel” dei desaparecidos austriaci Korova (cercatelo, vi prego, cercatelo!), fiero di una libertà compositiva che sembra quasi fanciullesca per la curiosità che ne traspare. L’intento è la ricerca disordinata, senza mappe, l’esperimento a trecentosessanta gradi. Perchè no? Anche il divertimento. Bellissima la disco-music della già citata “Don’ t Be Happy, Worry”, devastante il grind schizoide di “Daaah”, compatto e brillate tutto l’album. Un prodotto intelligente senza essere pretenzioso. Non è poco.