- Band: CASSANDRA
- Durata:
- Disponibile dal: //2001
I Cassandra sono un gruppo torinese alla loro prima release. The Recall of Cylith mi ha fatto tornare alla mente quei tempi in cui black metal melodico non voleva dire voci gorgheggianti e atteggiamento da posers darkettoni (ai Dimmu Borgir fischiano le orecchie): infatti le influenze musicali del gruppo le ho ritrovate in Naglfar, primi Emperor o gli stessi Dimmu Borgir di ‘For all tid’ e ‘Enthrone Darkness Triumphant’, quando erano ancora un gruppo serio.
Sono le tastiere a farla da padrone, e la voce di Robert Reverence è molto vicina a quella di Satyr, e la drum machine riporta alla mente il Burzum di ‘Filosofem’.
In generale quello dei Cassandra non si può definire un vero e proprio disco, piuttosto un succoso antipasto per quello che sarà la loro prossima, vera release. Infatti ‘The Recall of Cylith’ è composto di soli tre brani più un intro, dove l’ultimo brano è una breve ballata (se così si può definire) keyboard-oriented che fa intravedere sperimentazioni folk-elettroniche. Per cui va preso come un antipasto in prospettiva futura, sperando che si continui a proseguire su questa strada, in cui il gruppo dimostra padronanza dei propri mezzi.
La stessa drum-machine, che spesso si rivela un’arma a doppio taglio, è usata sapientemente, e le partiture ‘atmosferiche’ non sono mai pacchiane e strabordanti, ma sempre ben inserite nel contesto.
L’unico appunto è dato dalle vocals femminili, di cui non sono, diciamo, un acceso fan, ma che perfortuna qui si inseriscono abbastanza bene e non ‘manomettono’ la struttura propriamente black dei brani, mentre di solito, in gruppi più blasonati, tendono a essere fastidiosamente goticheggianti.
Non posso dare un voto definitivo a ‘The Recall of Cylith’, ma posso solo augurare ai Cassandra di proseguire su questa strada e di non deviare pericolosamente su altre strade, conservando così il loro talento che potrebbe portarli, un giorno, a dire qualcosa anche in ambito internazionale.
SENZA VOTO