CATARACT – Cataract

Pubblicato il 25/03/2008 da
voto
7.5
  • Band: CATARACT
  • Durata: 00:46:29
  • Disponibile dal: 22/03/2008
  • Etichetta:
  • Metal Blade Records
  • Distributore: Audioglobe

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Prendendo le mosse esattamente da dove si era concluso il precedente “Kingdom”, i Cataract proseguono nella missione volta ad ampliare i loro orizzonti musicali, inglobando in questo nuovo omonimo lavoro una cospicua dose di variazioni e nuove influenze. Affermatisi come un gruppo dedito a un feroce e quadrato “Slayer-core” sulla scia dei più celebri nomi thrash e metal-core europei e d’oltreoceano, la band svizzera ha con il passare del tempo sentito sempre più l’esigenza di rendere un po’ meno prevedibile e monolitica la propria formula compositiva. Come accennato, già il precedente “Kingdom” presentava una tracklist più variegata rispetto ai dischi degli esordi, ma si può dire che sia questo “Cataract” il primo album nel quale la band prova davvero a osare qualcosina in più. In questo senso, deve essere stato fondamentale l’ingresso in lineup di Tom Kuzmic, già chitarrista/cantante dei death metallers Disparaged. Il Nostro, provenendo da tutt’altra scena e potendo vantare un bagaglio di influenze senza dubbio più ampio di quello dei suoi attuali compagni, ha irrimediabilmente lasciato la sua impronta sul songwriting del gruppo, rendendo quest’ultimo a tratti più vario, tecnico o anche più melodico. Così, se in certi pezzi i Cataract continuano come in passato a omaggiare palesemente i loro idoli Slayer, Sepultura e Cro-Mags, in altri provano a frullare thrash, death e metal-core. E con risultati notevoli… tanto che, per certi aspetti, finiscono per ricordare gli ultimi Heaven Shall Burn. Sono abbastanza spiccate le influenze Carcass, Obituary e Amon Amarth, e questo nuovo approccio al songwriting ha dato vita a una tracklist maggiormente sfaccettata, la quale però si rivela sempre alfiera di una rispettabile coerenza di fondo. A legare il tutto, non a caso, ci sono sempre l’incedere e l’impatto thrasheggiante da sempre cari ai nostri, così come le arcigne linee vocali di Federico, che di certo non brillano per varietà, ma che tuttavia si confermano sempre adatte al contesto. Aggiungendo più midtempo, più assoli e più melodia alla loro solida base thrash-core, i Cataract hanno quindi realizzato il disco più cangiante e completo della loro carriera, forte di sicuri piccoli classici come “Blackest Hour”, “Deathwish” e “Burn At The Stake”. Se i vecchi capitoli discografici vi avevano divertito, “Cataract” senz’altro porterà avanti la tradizione.

TRACKLIST

  1. The Separation Of Life And Time
  2. Blackest Hour
  3. Snake Skin
  4. Choke Down
  5. Deathwish
  6. Burn At The Stake
  7. Tonight We Dine In Hell
  8. Breeze Of The Kings
  9. Doomed Steps
  10. In Ashes
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