CAUSTIC VOMIT – Eloquent Requiems of Necrotic Decadence

Pubblicato il 13/05/2023 da
voto
7.0
  • Band: CAUSTIC VOMIT
  • Durata: 00:28:45
  • Disponibile dal: 20/04/2023

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Avevamo perso di vista i Caustic Vomit dopo l’interessante demo “Festering Odes to Deformity”, pubblicato sul finire del 2018. Ci aspettavamo un album attorno al 2020, magari anche un’esibizione in un festival come il Kill-Town Death Fest di Copenhagen, la cui organizzazione è sempre brava a scovare e valorizzare nuovi talenti sui suoi palchi. Invece, un silenzio durato oltre quattro anni, interrotto solo adesso con l’arrivo inaspettato di questo “Eloquent Requiems of Necrotic Decadence”.
Fa un certo effetto ritrovare la band russa con una seconda prova proprio ora, quando il suo paese sta vivendo un momento a dir poco delicato. In ogni caso, il death-doom dei ragazzi di San Pietroburgo non ha perso niente in termini di impatto e di atmosfera, nel lasso di tempo trascorso dalla pubblicazione del debutto. Anzi, si può tranquillamente affermare che i Caustic Vomit siano ulteriormente maturati, riuscendo a prendere il meglio di quanto accennato all’esordio e a infonderlo in tracce che sanno sempre come restare in avvincente equilibrio fra pesantezza e appassionanti aperture melodiche, con un piede piantato nella tradizione dei primi anni Novanta e un altro nella moderna corrente death-doom underground. Dalle quattro composizioni del lavoro – un intro, due lunghi brani inediti e una cover di “Dancing in the Realm of Shades” dei maestri Thergothon – emerge una spontaneità di intenti che riesce a destare interesse sin dal primo ascolto: ogni fruizione contribuisce a svelare e mettere a fuoco qualche dettaglio o passaggio che era rimasto in secondo piano in quella precedente, rendendo l’esperienza concretamente coinvolgente nonostante, a conti fatti, si sia al cospetto di solo due vere nuove canzoni. Quella dei ragazzi russi è una consistente prova di maturità: non è semplice confezionare tracce di una dozzina di minuti ciascuna evitando di ingolfare lo spettro sonoro con ripetizioni sfiancanti. Il songwriting del quartetto è invece attento e dinamico: troviamo i riff possenti e quadrati – di marca Rippikoulu e poi ripresi dagli Spectral Voice in tempi recenti – ma anche arie più evocative, con linee di chitarra solista piene di sentimento, che riportano alla passionalità dei primi Paradise Lost e Anathema. Tra questi due principali registri, intervengono quindi varie altre sfumature che rivelano una band duttile ma altrettanto graffiante, fedele alla tradizione ma ispirata nel mescolare le carte. Peccato che non si tratti di un vero full-length, tuttavia “Eloquent…” riesce comunque a presentare una formazione che sa il fatto suo e che – conflitti permettendo – grazie alla sua scrittura abile nel coniugare veemenza, angoscia e una vaga accessibilità, potrebbe davvero imporsi in questo panorama.

TRACKLIST

  1. Intro
  2. Embrace of Perpetual Septicism
  3. Amid Its Unhallowed Girth
  4. Dancing in the Realm of Shades (Thergothon cover)
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