7.5
- Band: CAVALERA CONSPIRACY
- Durata: 00:48:56
- Disponibile dal: 04/04/2011
- Etichetta:
- Roadrunner Records
- Distributore: Warner Bros
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Con “Inflikted” i fratelli Cavalera hanno riunito di nuovo le loro forze dopo un lungo e burrascoso periodo di guerra intestina causata dalla fuoriuscita di Max dai Sepultura. Con il primo disco dei Cavalera Conspiracy, i fan hanno subito diviso i giudizi tra gli entusiasti della ritrovata alleanza ed i delusi perché, a loro avviso, le nuove canzoni non erano all’altezza. Molto probabilmente il nuovo “Blunt Force Trauma” sarà destinato a portare avanti questa piccola faida. L’amore di Max Cavalera verso l’hardcore americano è notizia stranota, ed i nuovi brani uniscono sapientemente queste sonorità alla devastante potenza del metal di pura matrice Sepultura. Rispetto al predecessore, “Blunt Force Trauma” alterna in modo più uniforme le classiche sfuriate a mid tempo devastanti, pieni di riff distorti e violenti, conditi da un sound studiato a tavolino per rendere ancora più pesanti le composizioni. L’opener “Warlord” si divide tra strofe cadenzate ed un ritornello tirato, dove il vecchio orgoglio thrasheggiante della band si prende con la forza qualche minuto sotto i riflettori. “Torture” e “Thrasher” sono alcuni degli episodi più furiosi dell’intero disco, segno che quando vogliono, i Cavalera Conspiracy riescono sanno ancora pestare sull’acceleratore. Su “Lynch Mob” appare Roger Miret degli Agnostic Front in veste di ospite, non a caso il brano segue pesanti coordinate hardcore. Un pizzico di sonorità industriali impreziosiscono “Killing Inside”, Max intona fino allo stremo, come in una litania, il ritornello, come se volesse ipnotizzarci. Squadra vincente non si cambia, non a caso i Cavalera Brothers hanno confermato Logan Mader alla produzione. Il risultato è un disco tradizionale dai suoni moderni ed efficaci, potenti e nitidi allo stesso tempo. Unica nota negativa, l’arrivo di Johnny Chow (Fireball Ministry) al posto del defezionario Joe Duplantier. Messi a confronto, l’axeman dei Gojira vince su tutti i fronti, come groove, intensità e gusto nell’ingegnare e suonare le parti di basso. Chi ha amato “Inflikted” sicuramente apprezzerà il nuovo “Blunt Force Trauma”, disco che conferma l’ottimo status di salute dei Cavalera Conspiracy. Per gli altri, rimangono sempre Andreas Kisser ed i suoi Sepultura.