CAVALERA CONSPIRACY – Pandemonium

Pubblicato il 04/11/2014 da
voto
6.5
  • Band: CAVALERA CONSPIRACY
  • Durata: 00:51:10
  • Disponibile dal: 03/11/2014
  • Etichetta:
  • Napalm Records
  • Distributore: Audioglobe

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Da almeno tre-quattro anni a questa parte – non che prima sia stato esattamente a girarsi i pollici, ma di certo ultimamente il fenomeno si è ampliato – Massimiliano ‘Max’ Cavalera è diventato il prezzemolino della scena metal tutta, inflazionandosi e inflazionando i suoi progetti a tal punto da rendere le loro pubblicazioni, in apparenza e superficialmente, una la copia-carbone dell’altra. Abbiamo perso il conto dei dischi dei Soulfly, ormai; abbiamo registrato in tutta velocità l’acuto Killer Be Killed; e ora, a pochi mesi da “Savages” e dall’omonimo debutto dei succitati Killer Be Killed, ecco ripresentarsi i Cavalera Conspiracy, l’entità che, più di tutte le altre, dovrebbe avvicinarsi a quello che erano i Sepultura in origine. Con il fratellino-one (-ino per l’età, -one per le dimensioni) Iggor alla batteria e alle percussioni, il fidatissimo Marc Rizzo alla prima chitarra e il nuovo entrato Nate Newton (Converge) al basso, Max ci spara nelle orecchie questo “Pandemonium”, che si fa subito notare per una copertina da sbocco impulsivo e violento – anche a volerci vedere dell’intenzionalità, l’idea di base è naufragata in una realizzazione da serie Z dei cover artwork. Le dichiarazioni primeve di Max riguardo il nuovo Cavalera Conspiracy furono di quelle ‘a bombazza’: ‘il prossimo disco sarà un lavoro grind, iper-veloce e tellurico!’, addirittura; ebbene…allora? E’ grind, “Pandemonium”? No, tranquilli, non è grind. Non è Napalm Death, non è primi Carcass, non è Aborted. E’ semplicemente un disco bello violentino composto da un Max Cavalera particolarmente su di giri e voglioso di mettere alla prova suo fratello dietro le pelli. Sì, perché in “Pandemonium”, oltre alle alte velocità, troviamo anche i riff mega-groovy che tanto vengono bene a Max, troviamo le deflagrazioni hardcore e le tirate thrash-death che tanto fecero bene anche ai Sepultura più apprezzati, troviamo miriadi di ottimi assoli di Marc Rizzo – al solito, il valore aggiunto nei lavori di Cavalera – e troviamo infine i più che classici chorus anthemici da cantare durante i live o semplicemente in casa mentre gira il disco; chorus che si compongono, nel 90% delle occasioni, dalla ripetizione del titolo della canzone su una metrica quadrata e effettata al massimo, tanto per lasciare a freno la fantasia e la sperimentazione, riciclando e rigirando le solite storiche trovate, a mo’ di novello Joey DeMaio. Non lasciatevi ingannare dall’inizio al fulmicotone perpetrato dal terzetto bombastico composto da “Babylonian Pandemonium”, “Bonzai Kamikazee” e “Scum” (brano migliore del lavoro): dopo i primi dieci minuti, l’album comincerà ad inglobare groove, assoli, melodie psicotiche e spezzoni Soulfly-oriented, che vi porteranno a riconsiderare le dichiarazioni pro-grind di qualche mese fa come una semplice boutade ironica. Precisato ciò, va comunque rimarcato come “Pandemonium” vada giù tutto sommato bene, forte dei trade-mark che hanno fatto e fanno tuttora la fortuna di un musicista che, nonostante non arrivi ancora a capire di doversi fermare un attimino con la composizione (non stiamo parlando di Devin Townsend, del resto, in grado di spaziare a 360 gradi nell’universo musicale), riesce ancora ad avere il suo perché ed un folto seguito all’interno dell’heavy metal odierno. Prendere o lasciare, insomma.

TRACKLIST

  1. Babylonian Pandemonium
  2. Bonzai Kamikazee
  3. Scum
  4. I, Barbarian
  5. Cramunhao
  6. Apex Predator
  7. Insurrection
  8. Not Losing The Edge
  9. Father Of Hate
  10. The Crucible
  11. Deus Ex Machina
  12. Porra
20 commenti
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