6.5
- Band: CAVALERA CONSPIRACY
- Durata: 00:57:48
- Disponibile dal: 14/07/2023
- Etichetta:
- Nuclear Blast
Spotify non ancora disponibile
Apple Music non ancora disponibile
Un recensione molto facile, ma anche molto difficile. Partiamo giustamente dal lato facile: da un punto di vista strettamente legato al prodotto in quanto tale, la versione risuonata di “Morbid Visions” e “Bestial Devastation” ad opera dei fratelli Cavalera è una serie di canzoni semplicissime da inquadrare, in quanto molto fedeli alle versioni originali, ma risuonate con un tasso tecnico maggiore e una produzione piuttosto al passo coi tempi. Le nuove registrazioni di pezzi come “Troops Of Doom”, “Antichrist” e “Mayhem” confermano, se possibile, quanto fenomenali fossero i Sepultura già nel biennio 1984-86 e quanto sia stato meritato il loro rapido passaggio da una logica territoriale ai grandi palchi di tutto il mondo. Con degli arrangiamenti più curati, sentire l’incedere thrash metal e la linea vocale hardcore di “Troops Of Doom” è veramente suggestivo, in una versione probabilmente molto simile a come vengono eseguite dal vivo ora sia dai fratelli Cavalera, che nei Soulfly e pure nei Sepultura di Andreas Kisser, con il vantaggio che qui probabilmente sono registrate al massimo delle proprie potenzialità. Sempre che serva sentirle così bene, eh, ma non divaghiamo troppo. Insomma, senza troppi giri di parole, ciò che sentirete nelle nuove versioni di “Morbid Visions” e “Bestial Devastation” è esattamente il processo a cui sono stati sottoposti gli artwork: non completamente ridisegnati, ma aggiornati con demoni più nerboruti, chiese più particolareggiate e apocalissi più tangibili. Risultato? In sé più che buono, considerando pure che nell’underground odierno campano dozzine di gruppi thrash-death che suonano così nell’anno 2023 e non si sono mai spostati più di tanto da una formula e da una estetica ‘inventate’ quasi quarant’anni fa. I Seps, dopo tutti questi anni, lo fanno ancora meglio, insomma.
Passiamo ora alla parte più difficile, perché nessun disco nasce nel vuoto, ma è sempre da considerare in un contesto. Ne avevamo veramente bisogno? Con lo stesso piglio di Checco Zalone, diremmo “e qui la situazione cambia”. Non ne avevamo di certo bisogno, perché, a quanto abbiamo capito, verranno addirittura messi sul mercato due CD fisici differenti e non un unico prodotto, con l’EP come bonus, alla maniera in cui siamo abituati da molti anni (collezionisti esclusi ovviamente); in un momento di flessione del prodotto fisico, non ci pare una grandissima idea – anche se ci sarebbero un paio di trascurabili bonus. Non ne avevamo di certo bisogno perché la riesumazione e la rilettura di grandi classici del passato è materia pericolosa a partire dalle tante esperienze fallimentari a cui Hollywood ci ha abituato, passando per i remake dei videogame e finendo giustamente per le metal band che ci hanno già provato, quasi nessuna con risultati memorabili. Scherza coi fanti, come si suol dire. Infine, non ne avevamo nemmeno bisogno perché, concedeteci un termine informatico, da fan questo ennesimo ‘fork’ conferma come, anche ad una certa età, certi musicisti proprio non riescano a fare pace col loro passato e si sentano di rinverdire, giustificare e modificare quanto fatto anche se non è loro richiesto. In rigoroso ordine di formazione sparso, tra l’altro. Non ci pare che i primi lavori dei Sepultura siano considerati dischi controversi e non particolarmente riusciti: per molti è arrivato di meglio, qualche anno dopo, ma non crediamo si possa dire molto di differente.
Bilancio? Da qualunque parte lo si prenda, un prodotto come questo ha dei lati deboli perché, mai come in questo caso, non è solo la musica a contare. A ben pensarci, però, questa è proprio la materia pulsante che infiamma le discussioni, i forum e la rete in generale: in questo, “Morbid Visions” abbonda di contenuti e spunti, quindi vi consigliamo di dargli una possibilità. Noi invece concludiamo riprendendo le parole di un personaggio proveniente da un mondo che si reinventa e si riscrive periodicamente con esiti alterni: come il Dottor Strange, non riusciamo davvero ad immaginarci alcuno scenario possibile in cui la rilettura di “Morbid Visions” sarebbe stata accolta con un tripudio generale. Nemmeno uno in cui i Sepultura della formazione classica vadano ancora d’amore e d’accordo. Dai, va bene così.