Ecco un altro gruppo da tenere d’occhio nel panorama underground transalpino. Il suono dei Cebren-Khal si può descrivere come quello che si avrebbe dopo diverse operazioni di somma e sottrazione usando come addendi My Dying Bride e primi Evereve. Il quintetto di Rennes propone infatti un doom-death sostanzialmente di scuola britannica mescolato a spunti gothic e black metal, per un risultato finale che richiama con insistenza quanto fatto in Europa attorno alla metà degli anni ’90. Potenza e delicatezza si sposano nelle cinque tracce che compongono "A Mass Of Despair", trovando una sintesi particolarmente accattivante e ispirata in brani come "The Lunar Tragedy Act 1: The Parcae’s Night is Sleepless" e "The Lunar Tragedy Act 3: Experience of Downfall", che ricordano appunto i migliori Evereve dei cult album "Seasons" e "Stormbirds" nel loro alternare sezioni malinconiche e repentine accelerazioni. Altrove, come in alcuni momenti della conclusiva "Where All Faith is Lost", è il suono agrodolce che fu dei Novembre degli esordi a rivivere nelle atmosfere e nelle linee melodiche delle chitarre. I suoni sono ben curati e forse solamente la voce del frontman Yves – un po’ troppo "lamentosa" e stucchevole in alcune parti in pulito – rimane il vero ostacolo al definitivo salto di qualità per questa promettente formazione, la quale non batte terreni inesplorati, ma certamente sa come rileggere con competenza certo metal decadente di una quindicina di anni fa.