7.5
- Band: CEILINGS
- Durata: 00:23:39
- Disponibile dal: 11/01/2016
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Sono ormai passati più di 20 anni da quando, a metà degli anni’90, Korn e Deftontes gettarono le basi di quello che, nei dieci anni successivi, avrebbe dominato le classifiche di mezzo mondo, salvo poi implodere sotto il peso dell’inflazione e cedere il passo ai nuovi trend emo e metalcore. Dopo un’altra decina di anni, l’effetto ‘vintage’ le fa tornare in auge grazie alle nuove leve (che probabilmente portavano il pannolino negli anni di “Blind” e “Bored”), per cui non stupisce trovarsi al cospetto di un lavoro come “A Place To Rest”, opera prima dei Ceiling intrisa fino al midollo spinale di vibrazioni nu-metal. A stupire, ovviamente in positivo, è la qualità della registrazione – estremamente professionale, cosa non scontata per un’autoproduzione -, così come la qualità dei pezzi proposti dal giovane quintetto, perfettamente affiatato nonostante la giovane età discografica. Certo, l’influenza melodica di Chino Moreno, la schizofrenia di Tool e Mudvayne, e le atmosfere sinistre della premiata coppia Jonathan Davis e Fieldy sono ben presenti (rispettivamente sulla title-track, “Ever Dance With The Devil” e “Ornitier”, la più korniana del lotto), ma il tutto è attualizzato con una robusta muscolatura di stampo deathcore e un gusto melodico non banale nelle linee vocali, creando un mix vincente per chi ha la libreria (fisica o digitale che sia) monopolizzata da uscite delle ultime due decadi. Vista la qualità non sempre eccelsa del materiale in circolazione, stupisce vedere come i nostri non abbiano ancora trovato il supporto di un’etichetta (ammesso e non concesso che lo abbiano cercato), ma da parte nostra restiamo in impaziente attesa di una conferma anche sul formato della lunga distanza.