7.5
- Band: CELESTE
- Durata: 00:51:02
- Disponibile dal: /08/2009
- Etichetta:
- Denovali Records
Cominciata nel 2005, la carriera di questo gruppo transalpino si è subito snodata fra tradizione e sperimentalismo, all’insegna di un connubio di sonorità che ha per principali punti di partenza il black metal e certo post hardcore. Una risposta alle recenti prove di Wolves In The Throne Room o Altar Of Plagues? Non esattamente. Sulla carta, la ricetta può apparire simile, tuttavia qui abbiamo a che fare con un disco dai toni più diretti e accesi, sospeso tra un hardcore nervoso e "tribale" e un black metal sporco e cadenzato, per un sound a a metà strada tra Breach, Khold e ultimi Shining. Quella dei nove brani che compongono il lavoro è un’oscillazione continua tra questi due poli, sotto il profilo musicale e non solo: anche il mood e l’attitudine dei pezzi sembrano viaggiare sugli stessi binari… sì perennemente "neri", ma con un atteggiamento più violento e "leggero", a tratti sornione, nelle composizioni maggiomente brevi e un’indole più composta e drammatica negli episodi più strutturati. In questo altalenante serpeggiare, si fa apprezzare il disegno della band, che è partita dagli elementi più distintivi di due generi musicali per poi dar vita a uno stile che, pur mantenendo continuamente saldi legami con entrambe le correnti, riesce comunque a risultare quasi sempre fresco e interessante, soprattutto per via della sua compattezza di fondo. La maggiore differenza che intercorre fra la proposta dei Celeste e quella delle formazioni citate in apertura è appunto questa solidità e questa impronta groovy che bacia tutte le tracce, anche quelle che si assestano sui sette/otto minuti di durata. Un "venire subito al dunque" che porta i Celeste e il loro "Misanthrope(s)" a spiccare fra la massa e a farsi subito piacere, pur con qualche passaggio non del tutto memorabile. Li terremo d’occhio.