7.0
- Band: CELESTIA
- Durata: 01:10:00
- Disponibile dal: 01/05/2009
- Etichetta:
- Apparitia Recordings
- Distributore: Masterpiece
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I francesi Celestia sono uno dei gruppi più particolari dell’affollata scena black metal transalpina e nel corso della loro lunga carriera (sono in giro sin dal 1995) hanno però inciso soltanto due full length album (più un live), una discografia piuttosto misera compensata però da una ventina di altre release più corte come demo, promo e split. Adesso arriva questo “Retrospectra” che, come annuncia il nome stesso, è una sorta di ‘best of’ che vuole volgere uno sguardo al passato e presentare la band a chi ancora non la conoscesse. Progetto ambizioso, quello di stampare una compilation avendo alle spalle due soli full length album e non essere nemmeno una delle band più accreditate all’interno del mondo underground. Ma questo è un vizio che i Celestia hanno e avranno sempre, dato che questa non è nemmeno la prima compilation che la band produce. Stranezze del music business a parte, la band guidata come al solito da Noktu (il capo dell’etichetta black metal francese Drakkar Prod.) rappresenta davvero un unicum tra la miriade di black metal band che popolano il sottosuolo di Francia e non solo. Sin dagli inizi il gruppo si è distinto (nonostante i cambi di line up) per un look un po’ stravagante e per un modo di concepire il black metal molto personale. I Celestia sono dei poeti, ed in quanto tali mostrano (in musica) i segni del loro dolore esistenziale, il loro mondo è in bianco e nero o al massimo in coler seppia, tutto è avvolto da nebbia, il paesaggio che filtra attraverso i loro occhi è in sfacelo, la decadenza è la parola chiave per i Celestia, la parola che può svelare il segreto di questa misera esistenza: in un brano come “Prisoner Of A Morbid Cradle” si può capire il punto di vista della band sia sul black metal che sulla vita stessa. Tutto questo è facilmente riscontrabile nel riffing triste e malinconico del gruppo. Ma tutto questo, per chi conosce già il gruppo, non è una novità. “Retrospectra”, questo volgere lo sguardo agli spettri del passato, comprende, tra le altre cose, il mini CD “A Cave Full Of Bats”, il demo del 1998 “A Dying Out Ecstacy” e quello dell’anno seguente “The Awakening Of The Dormant Fiancée”. Una release dunque lunghissima, ma davvero suggestiva nonostante la registrazione dei brani sia inevitabilmente molto underground. Per i fanatici di questa band un altro appuntamento immancabile.