6.0
- Band: CELESTIAL SEASON
- Durata: 01:01:48
- Disponibile dal: 23/10/2020
- Etichetta:
- Burning World Records
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Il nome dei Celestial Season non sarà sconosciuto a coloro che seguivano con interesse la scena doom/death degli anni Novanta. Pur senza raggiungere la notorietà di formazioni come My Dying Bride, Paradise Lost ed Anathema, la formazione olandese si era distinta, nella prima metà di quel decennio, per una buonissima accoppiata di album, “Forever Scarlet Passion” e, soprattutto, “Solar Lovers”. Nei cinque anni successivi i Celestial Season si erano un po’ persi per strada, spostandosi verso sonorità più vicine allo stoner, per arrivare poi allo scioglimento all’alba del nuovo millennio. Oggi, a vent’anni di distanza dal loro ultimo album in studio, la band ritorna a farsi sentire con un nuovo capitolo discografico, che vuole idealmente riportare l’ascoltatore ai primi e più amati episodi della loro carriera. Ci piacerebbe poter dire di aver ritrovato i Celestial Season al pieno della forma, quasi come se questi vent’anni non fossero passati, ma sfortunatamente l’ascolto di “The Secret Teachings” ci ha lasciato un po’ di amaro in bocca, soprattutto per i due motivi che andiamo ora ad approfondire. Una prima considerazione si può fare proprio partendo dallo stile proposto dalla band: gli olandesi concentrano i loro sforzi nel cercare di riproporre in maniera inalterata quel sound che ha reso grande un intero movimento musicale, senza però tenere conto dell’inesorabile mutare del tempo e delle stagioni. Le formazioni che abbiamo citato in apertura hanno saputo intraprendere strade molto diverse nel corso degli anni, a volte rinnegando il proprio passato, a volte riabbracciandolo e ritrovandolo, forti delle esperienze acquisite; i Celestial Season, invece, si accontentano dell’effetto nostalgia, confidando semplicemente nell’attaccamento del pubblico al ricordo dei Celestial Season che furono. Questo approccio potrebbe essere poco stimolante da un punto di vista artistico, ma di per sè non sarebbe sufficiente a decretare lo scarso successo di un progetto. Anzi, a voler ben vedere, la nostalgia di solito paga. E qui arriviamo al secondo tasto dolente, quello che più incide sulla valutazione finale: “The Secret Teaching” raccoglie al suo interno una manciata di canzoni poco incisive, che non riescono a creare quelle atmosfere decadenti e malinconiche tipiche del genere, limitandosi ad una semplice riproposizione di riff e soluzioni melodiche già note e abusate. Apprezzabile, invece, la varietà delle singole composizioni, che si caratterizzano tra loro ora con atmosfere orientali (“The Ourobouros”), ora con richiami stoner e psichedelici (“They Saw It Come From The Sky”), fino al più classico e romantico doom/death, accarezzato da violino e violoncello (“Long Forlorn Tears”). L’ascolto di “The Secret Teachings”, in conclusione, è consigliato solo ai fan più accaniti della band olandese che, senza avere aspettative troppo elevate, quantomeno potranno dare una chance a questo ritorno a lungo atteso. Tutti gli altri, invece, farebbero meglio a recuperare i migliori Celestial Season, magari grazie ad una gemma come “Solar Lovers”.