6.5
- Band: CENOTAPHE
- Durata: 00:33:38
- Disponibile dal: 15/01/2019
- Etichetta:
- Nuclear War Now
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Costruito sulla fortunata unione tra due musicisti di esperienza come Khaosgott e Fog, il progetto Cénotaphe ha sfornato in rapida successione una serie di uscite interessanti, tra cui lo split con la straniante realtà finlandese dei Circle Of Ouroborus, fino ad arrivare ad “Empyrée”, e alla sua forma più completa e stratificata a livello concettuale. Ispirati con devozione alla poetica decadente e nervosa di Beaudelaire e Mallarmè infatti, i due tentano di darne un’adeguata versione in musica secondo una rilettura superficialmente black metal, ma increspata spesso da un’inquietudine latente che richiama la volontà di appartenere ma distinguersi propria anche degli artisti di riferimento per la band, approfondendo con dolore alcuni aspetti della loro evanescente proposta senza limiti o restrizioni. Il sentimento di disperazione pervade senza possibilità di soluzione tutto il comparto vocale, cantato tutto in francese secondo uno stile lancinante (per certi versi depressive ben noto dalla scena d’Oltralpe), su cui si stagliano le composizioni di tutto il comparto musicale ad opera del solo Fog; egli è capace, senza eccessive richieste tecniche, di fondere il suono di tutti gli strumenti da lui suonati secondo dinamiche molto organiche tra loro, quantomeno convergenti in un’idea ben precisa che si è voluto dare a tutto l’album e che si lascia apprezzare nei suoi momenti più riusciti. Il ritmo delle canzoni sa allargarsi e restringersi con buona padronanza sicuramente, mostrando inventiva sotto questo aspetto, mentre sembra mancare qualche volta in soluzioni compositive piuttosto derivative, per quanto epiche e sontuose. Le chitarre ad esempio si districano bene tra armonizzazioni, accordi destrutturati e varie amenità compositive, ma solo raramente riescono a colpire nel segno con soluzioni davvero personali, finendo col perdere smalto nelle canzoni della seconda parte della scaletta. Il sipario si chiude con “End Of The World”, cover del pioneristico gruppo prog greco Aphrodite’s Child che riconferma ancora l’ottima preparazione compositiva (e anche forse la poca capacità di insistere su del materiale personale) posseduta dai Cénothape. Etereo e sofferente, “Empyrée” dimostra un carattere ammaliante e maestoso nella sua decadenza, forse un po’ autoindulgente in alcuni tratti, ma comunque capace di distinguersi vistosamente e con dignità dalle altre uscite di Nuclear War Now! Productions, che si è occupata della produzione dell’album.