7.5
- Band: CENTVRION
- Durata: 00:55:31
- Disponibile dal: 16/10/2015
- Etichetta:
- SG Records
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A dieci anni di distanza dalla pubblicazione del valido “Invulnerable”, i Centvrion rilasciano finalmente un nuovo capitolo di inediti contenente una manciata di episodi avvolti, come di consueto, da un’adamantina armatura di purissimo ed inscalfibile metallo. Con una formazione ampiamente rimaneggiata, dalla quale spicca l’assenza dello storico cantante Germano Quintabà, il collettivo marchigiano dimostra a conti fatti di possedere ancora parecchi assi nella manica da giocare. Il nuovo frontman Roberto Cenci non fa rimpiangere affatto il lavoro svolto dal suo carismatico predecessore, palesando nel corso dell’opera una performance tanto solida quanto espressiva, sovente ispirata agli ‘scream’ del buon caro e vecchio Rob Halford. Valorizzato da una produzione nitida e potente, “V” si presenta come un disco meritevole di risvegliare l’entusiasmo di tutti coloro, che sono rimasti folgorati sulla via di Damasco tracciata tempo fa dall’imponente “Painkiller” dei Judas Priest. La micidiale triade composta dalle ‘riffatissime’ “The Legionary”, “Kommander” e “Eye For An Eye” appare inevitabilmente derivativa nella forma, ma il tiro pazzesco di cui sono dotate queste composizioni ci fanno dimenticare qualsiasi peccato veniale commesso. In “Non Omnis Moriar” e “One Shot, One Kill” i cinque protagonisti spingono il pedale dell’acceleratore fino in fondo, sconfinando a più riprese nei territori cari al thrash metal. Una maggiore attenzione nei confronti del groove viene concessa da “Parasite”, baciata da un ritornello che pare sia stato scritto appositamente per scatenare un’inaudita bolgia dal vivo. L’introspettiva ballata “Days Of Mourning” ci permette di tirare il fiato per qualche istante, palesando al contempo l’effettiva capacità del collettivo marchigiano di esprimersi su molteplici registri sonori. L’epilogo affidato alla contundente “Burnin’ Pyres” e alla sua relativa nemesi acustica, sigillano un’opera che difficilmente lascerà prigionieri sul campo di battaglia. Bentornati, ragazzi.