7.0
- Band: CEREMONIAL BLOODBATH
- Durata: 00:46:38
- Disponibile dal: 23/10/2020
- Etichetta:
- Sentient Ruin
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È il Canada più truce e bestiale quello evocato dai Ceremonial Bloodbath, giovane formazione di Vancouver che, dopo un paio di demo risalenti ormai a tre anni fa, esordisce sulla lunga distanza grazie al sostegno di un’etichetta decisamente sul pezzo in materia di estremismi come la Sentient Ruin. I Nostri, quattro musicisti già visti all’opera in una schiera di abomini underground (Encoffinate, Nightfucker, Radioactive Vomit, ecc.), danno qui sfogo alla loro passione per il cosiddetto war metal in una manciata di brani virulenti e propulsivi come da manuale, ma che nonostante questo si tiene a debita distanza dalla cacofonia, dalle ingenuità e dai limiti compositivi di altri esponenti del filone. Un obiettivo raggiunto pur senza arretrare di fronte a scelte stilistiche esasperate (vedasi il growling costantemente filtrato) e declinato in un suono che non concede mai tregua all’ascoltatore, figlio di chissà quante ore spese sul catalogo di Conqueror, Blasphemy e Black Witchery, eppure fluido e ‘intelligibile’ come accade di raro a certe latitudini parossistiche.
Un baccanale di tenebre e sangue in cui il filo del discorso non viene mai perso, grazie ad una produzione insolitamente ordinata e ad un guitar work che avanza a suon di riff caterpillar e omaggi alla scuola statunitense dei Nineties (Angelcorpse, Deicide, primi Morbid Angel, ecc.), in grado anche di offrire qualche parentesi atmosferica di discreta fattura. Insomma, nonostante artwork, foto promozionali e titoli facciano pensare all’ennesimo gruppo ‘necro’ in balia degli eventi, il discorso portato avanti dalla tracklist di “The Tides of Blood” è un po’ più complicato del previsto, come peraltro intuibile dalla durata corposa di episodi come “Hordes of Demons Feeding”, “Hammer Throne” e “Seven Wells”, tutti superiori ai cinque minuti. In mezzo a tanti gruppi con cartucciere, maschere antigas e occhiali da sole, finalmente un po’ di sostanza.