7.5
- Band: CHAMBER
- Durata: 00:30:00
- Disponibile dal: 14/07/2023
- Etichetta:
- Pure Noise Records
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Procede costante, la crociata sonora dei Chamber, band di estrazione hardcore che sta facendo di un mix di abrasività e imprevedibilità la propria bandiera. Partiti come formazione su registri hardcore-metal tecnici ma non troppo, con il passare degli anni i ragazzi di Nashville, Tennessee, hanno cercato di dare alla propria proposta un taglio sempre più frenetico, mantenendo al tempo stesso un forte impatto accostabile al mondo metalcore.
Il nuovo “A Love To Kill For” è sicuramente il lavoro più convulso della discografia del quintetto statunitense, che in queste quattordici tracce per circa mezz’ora di musica mette insieme un’aggressione animata da un senso di urgenza mai così accentuato, con brani che si muovono in più direzioni, affiancando e miscelando riff corposi, feedback e sibili stridenti in un afflato discordante nel quale il cambio di tempo è sempre dietro l’angolo.
In un contesto simile, risulta quasi superfluo sottolineare come il disco raggiunga la sua massima efficacia quando ascoltato e affrontato integralmente, dato che i singoli episodi – oltre a essere in alcuni casi anche molto brevi – di rado presentano strutture ‘classiche’ e motivi musicali in grado di caratterizzarli e di differenziarli subito rispetto agli altri. Come avviene in certo grindcore, è l’esperienza complessiva a valere il cosiddetto prezzo del biglietto: questa densa raccolta di schegge impazzite architettata dai Chamber tende infatti a collocarsi in un firmamento mai troppo omologato, nel quale varie influenze si ibridano e si innestano in continui climax e stop’n’go, tra molteplici sfumature ondeggianti e vari deliri da cogliere e ammirare in tempo prima che essi vengano sostituiti da un altro cambio di passo e si dissolvano impalpabilmente.
Si parte dalla vecchia scuola mathcore di primi The Dillinger Escape Plan, Ion Dissonance e certi Blood Has Been Shed per approdare su quelle forme di metalcore contemporaneo che non disdegnano il ricorso a tecnicismi, manipolazioni elettroniche e soluzioni spontanee e improvvisate (Vein, Jesus Piece). Musica, ovviamente, per orecchie e cervelli particolari che amano esplorare, conoscere e, al contempo, essere messi alla prova da situazioni ‘storte’ e creative, da centellinare ascolto dopo ascolto per coglierne ogni più piccola sfumatura. Non mancano i breakdown e certi spunti più muscolosi e immediatamente decifrabili, ma con questo “A Love To Kill For” i Chamber osano maggiormente e sembrano intenzionati a non voltarsi più indietro.