CHANGELING – Changeling

Pubblicato il 22/04/2025 da
voto
8.0
  • Band: CHANGELING
  • Durata: 01:00:016
  • Disponibile dal: 25/04/2025
  • Etichetta:
  • Season Of Mist

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Tom Geldschläger, meglio conosciuto come Fountainhead, è un artista che, seppur relativamente giovane, può già essere ritenuto una figura importante nella storia recente del death metal, non solo come musicista ma anche come produttore, compositore ed ingegnere del suono. Noto per il suo peculiare utilizzo della chitarra fretless, l’artista tedesco ha suonato, come presenza fissa o come ospite, con gruppi quali Defeated Sanity, Belphegor, Nader Sadek, e ha contribuito alla realizzazione di un album del valore di “Akróasis” degli Obscura con la suite di quindici minuti “Weltseele”, della quale si attende con impazienza la seconda parte.
Dopo un’uscita datata 2019 con il nome del suo alter-ego, Fountainhaed per l’appunto, dedicata ad esplorare il lato meno metal della sua musica, Tom ritorna con questo nuovo progetto e l’intenzione di fare le cose in grande è chiara fin dall’annuncio: per l’omonimo debutto di Changeling, infatti, sono stati coinvolti Morean (voce, Alkaloid, Dark Fortress), Arran McSporran (basso fretless, Virvum, Vipassi) e Mike Heller (batteria, Fear Factory) per la formazione base, ma anche una cinquantina di guest tra musicisti classici e veterani del metal nelle sue diverse diramazioni, quali Andy Laroque (ex Death, King Diamond), Yatziv Caspi (ex Orphaned Land) e Ally Storch (Subway To Sally), solo per citarne alcuni.
Il punto di partenza è, ovviamente, un progressive death metal tecnico e feroce, infarcito di riff ed assoli, con rimandi continui alla fusion, incursioni nel jazz, orchestrazioni e qualche divagazione world music, che trova il suo apice in brani quali “Instant Results”, “World? What World? e “Falling In Circles”, nelle quali è più che evidente il passaggio nei migliori Obscura.
La differenza, però, la fanno i pezzi che osano avventurarsi in sentieri inesplorati, come “Abyss”, otto minuti imprevedibili, tra agghiaccianti rallentamenti doom, momenti di melodia inattesa e voci narranti provenienti da profonde oscurità, oppure “Abdication”, che parte come un’innocente favoletta, si evolve in un prog contorto ed infine esplode furiosa in tutta la sua maestosità. E la suite? Arriva, proprio sul finire, con “Anathema”: un quarto d’ora abbondante di durata, epica e solenne, con cambi di ritmo e di atmosfera, varietà vocale, basso fretless; diversa da come ce la saremmo aspettata e forse proprio questa impossibilità di paragonarla al passato la rende superiore alle attese.
“Changeling” è un disco lungo, pieno di dettagli e stratificazioni ma, tutto sommato, non difficile da affrontare, in virtù di una scorrevolezza che ne facilita la fruizione ed una produzione cristallina che ne rappresenta il valore aggiunto, poiché permette di esaltare ogni singolo suono senza penalizzare l’insieme. Mettere insieme questa moltitudine di strumentisti e cantanti non deve essere stato semplice, ma l’utilizzo di ciascuno di essi è funzionale alla riuscita e, in particolare, permette di completare il buon operato di Morean con cori ed interventi vocali che non sarebbero stati nelle sue corde.
Il dubbio, legittimo di fronte ad un dispiegamento di forze simile, è che il risultato non corrisponda alle enormi aspettative e che una presentazione in pompa magna nasconda l’assenza di una reale sostanza: solo il tempo necessario a digerire un’opera così lunga e complessa è in grado di dare una risposta definitiva ma, senza gridare all’ennesimo miracolo, il giudizio fortemente positivo dopo vari ascolti è giustificato.

 

TRACKLIST

  1. Introject
  2. Instant Results
  3. Falling In Circles
  4. World? What World?
  5. Metanoia Interlude
  6. Changeling
  7. Abyss
  8. Cathexis Interlude
  9. Abdication
  10. Anathema
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