CHAOS INVOCATION – Devil, Man & Stone

Pubblicato il 22/03/2022 da
voto
8.5
  • Band: CHAOS INVOCATION
  • Durata: 00:44:14
  • Disponibile dal: 24/03/2022
  • Etichetta:
  • World Terror Committee

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Una creatività palpitante e l’ossessione verso i gesti di una ritualità inequivocabilmente distruttiva e satanica – unite al supporto di un’etichetta come la World Terror Committee – hanno portato i Chaos Invocation a diventare uno dei fari dell’odierna scena black metal europea. Un gruppo che non ha mai cercato di attirare su di sé troppe attenzioni, né tanto meno di forzare i tempi della propria Arte, prendendosi puntualmente il giusto tempo per assemblare e rifinire una nuova uscita discografica, e che in virtù di questo approccio ha saputo progredire sul piano interpretativo e stilistico album dopo album, secondo una parabola giunta con “Devil, Man & Stone” ad uno zenit folgorante e intensissimo. L’opera si incammina fondamentalmente sullo stesso sentiero diabolico di “Reaping Season, Bloodshed Beyond” (2018) e delle fatiche precedenti, distinguendosi però da subito per una compattezza inedita e per un ulteriore affinamento della formula proposta, mai così lucida e in grado di scardinare le emozioni dell’ascoltatore, trascinato con il passare dei minuti in un Inferno scarlatto dove ogni elemento appare immortalato in uno stato di estasi e preghiera.
Un suono moderno e al contempo rispettoso della lunga tradizione del genere, nel quale il quartetto italo-tedesco si genuflette all’altare di Watain (presi in diversi momenti della loro carriera) e Dissection con un gusto e una personalità tali da consentirgli di intavolare un discorso sempre appassionante e ricco di colpi di scena, i quali evidenziano la duttilità di una scrittura evidentemente all’apice dell’ispirazione. Non deve ingannare, quindi, l’assalto alla giugulare dell’opener “Strike of the Dominator’s Fist”, potenzialmente fraintendibile come l’ottimo biglietto da visita di un lavoro ferino e disadorno, alla maniera di certe incursioni di Degial e Ultra Silvam: già a partire dalla successiva “A Stranger’s Pale Hand”, infatti, le carte si mescolano in un fiorire di soluzioni rigogliose e venate di influssi classic metal, giostrate da un guitar work attento a calibrare minuziosamente il peso specifico di ogni riff, lead e alternanza di up/midtempo, indispensabili nell’economia di una tracklist che fa appunto della varietà il proprio cardine di rotazione. Asciugando le strutture e limando tutto ciò che in passato tarpava parzialmente le ali del songwriting, i Nostri danno quindi alla luce sia il loro lavoro più aggressivo e diretto, sia quello più profondo dal punto di vista dei contenuti e dell’afflato atmosferico, sciorinando una serie di melodie a dir poco calde e passionali su cui lo screaming del frontman M. svetta poi con ardore tangibile, all’occorrenza sostenuto da cori, sussurri e altri espedienti vocali.
Un saliscendi emotivo che si insinua sottopelle mozzando letteralmente il fiato, fra distensioni epiche e solenni (“Diabolical Hammer”, “Odonata Fields”), episodi in cui i registri si mescolano come i colori del crepuscolo (la suddetta “A Stranger’s…”, “The Revolting Abyss”) e struggenti parentesi acustiche (“Sacrifices”, quasi una “Desolate Ways” attualizzata!), per un risultato finale che trova nella superba produzione di V. Santura (Bølzer, Sulphur Aeon, Triptykon) la chiusura di un cerchio encomiabile. Siamo solo a marzo, ma “Devil, Man & Stone” rientra già da ora tra i dischi dell’anno, oltre che apparire come un guanto di sfida lanciato all’intero circuito black/death. A fronte di un simile sforzo, anche gente come Erik Danielsson potrebbe faticare a rispondere a tono.

TRACKLIST

  1. Strike of the Dominator's Fist
  2. A Stranger's Pale Hand
  3. Diabolical Hammer
  4. Odonata Fields
  5. Where We Have Taken the Cross
  6. Triple Fire
  7. Curses Upon You
  8. The Revolting Abyss
  9. Sacrifices
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