7.5
- Band: CHAOS INVOCATION
- Durata: 00:52:06
- Disponibile dal: 10/03/2018
- Etichetta:
- World Terror Committee
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World Terror Committee e Germania. Un’alleanza stipulata nel sangue nero e ribollente di alcune delle più malvagie realtà dello scenario underground europeo, sovente tradotta in opere dal taglio profondo e stratificato. Non sfuggono alla regola i Chaos Invocation, schiva formazione di Nisterau giunta con “Reaping Season, Bloodshed Beyond” alla terza prova sulla lunga distanza e promotrice di un black metal dall’alta carica spirituale, in cui gli insegnamenti di certi colossi svedesi (Dissection, Ondskapt, Watain) vengono mescolati all’approccio di realtà oggi molto in vista come Acherontas e Nightbringer. Il risultato è una tracklist in costante mutamento, lungi dall’assestarsi su precise coordinate espressive, frutto di un songwriting che non mira soltanto ad aggredire l’ascoltatore e che procede per accumulo al fine di evocare uno scenario il più possibile ricco di dettagli. Non che la band rinunci del tutto alla linearità e alle classiche componenti del genere (blast beat, rasoiate in tremolo picking, ecc.), ma sono sufficienti pochi minuti per accorgersi di come, al fianco di rimandi ad un “Casus Luciferi” o ad un “Storm of the Light’s Bane”, si agiti un intero corollario di soluzioni trasversali, indispensabile nell’economia narrativa del disco. Parliamo di arpeggi ipnotici che sembrano schiudersi sul vuoto dell’Abisso, clangori tribali, ritmiche frastagliate e vocals sospese tra uno screaming espressivo e un pulito declamatorio, sfumati tra loro in un gioco di chiaroscuri che non prescinde mai da una spiccata sensibilità melodica (satanica, ovviamente). Ciò che ne consegue è un album viscerale e di non facilissima assimilazione, che però, grazie all’indubbia esperienza dei suoi autori, riesce a frenare in maniera piuttosto agevole la pretenziosità di alcuni passaggi, rendendo fluido ciò che potrebbe apparire gratuito. Degli undici episodi disseminati lungo questo percorso iniziatico dalle tinte rosso sangue e grigio cenere, citiamo “MenSkinDrums of Doom”, marcia di guerra arricchita da intarsi heavy metal, “Obsession Is Always the Answer”, susseguirsi di accelerazioni/decelerazioni in chiave ieratica, e l’omonima “Chaos Invocation”, perfetta sintesi delle influenze di cui si nutre voracemente il progetto, a fronte dei quali – appurata anche la cura riposta nei suoni e nell’artwork – non resta che inserire “Reaping Season…” nella lista delle opere black metal migliori di questo inizio 2018. Concedetegli il giusto tempo e non ne resterete delusi.