6.5
- Band: CHAOSFEAR
- Durata: 00:41:01
- Disponibile dal: //2006
- Etichetta:
- Corrosive Musik
La realtà centro-sudamericana del metallo estremo – ed in particolarequella brasiliana – prescinde ancora indissolubilmente dall’ereditàstilistica e tematica creata/lasciata dai Sepultura e, in secondabattuta, dall’enorme fama che godono gli Slayer in Paesi quali Cile,Messico, Argentina e, appunto, Brasile. Difficile, quindi, per i quirecensiti Chaosfear, originari di San Paolo, non risultare al 100%degli epigoni delle band appena citate. Fortunatamente, però, in quasitutti i casi, la provenienza da regioni socialmente problematiche epovere riesce quasi per magia a rendere concretissima la musica chefuoriesce da esse, dando alle formazioni indigene delle connotazioni digenuinità, cattiveria e ‘attaccamento alla causa’ realmente palpabili,sia a livello musicale, sia a livello di liriche, ovviamente crude esenza speranza. E dunque, se a Sepultura (era “Schizophrenia”/”BeneathThe Remains”) e Slayer aggiungete anche notevoli rimandi a Kreator,Krisiun e Hatebreed (quasi clamoroso il riff iniziale di “DeniedRights”, sottratto e velocizzato all’anthem “Live For This”), avretemolto facilmente il quadro della situazione in casa Chaosfear. Laproduzione debole e un po’ troppo underground, sebbene risulti pulita ebella aggressiva, mina la percezione globale di questo “One Step BehindAnger”, per il resto un buon disco di thrash-death metal primigenio ein-your-face. I tre carioca si dimostrano all’altezza del generesuonato e, seppur non vi sia spazio per parvenze d’originalitàstilistica, bisogna concedere al gruppo di saper comporre dei branispesso lancinanti e crudeli, dall’appeal immediato e dal grooveassassino: la sezione ritmica è un rullo compressore senza controllo,con il batterista Danilo De Freitas a fungere da vero mattatore; levocals roche, i riff da manuale e gli assoli Kisser-oriented diFernando Boccomino non sfigurano davvero con quanto concepito inpassato da Max Cavalera e compagni, se non fosse per il gap temporalesfavorevole alla band più giovane. Un disco decisamente interessante,quindi, che certo farà felici i molti estimatori di tutte le formazionicitate sopra. Chiaro che più di tanto non si deve chiedere aiChaosfear, men che meno la sperimentazione. Se riuscite a trovarlo ingiro, fossimo in voi un attento ascolto glielo daremmo proprio!