7.0
- Band: CHARON (DE)
- Durata: 00:38:12
- Disponibile dal: 09/01/2012
- Etichetta:
- Sepulchral Voice
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I Charon di cui parliamo in questa sede non sono i noti goth finlandesi, nè, tantomeno, i metaller teutonici autori di un paio di full-length negli anni ’80. Sempre provenienti dalla Germania, ma ben più recenti, questi Charon sono una delle ultime scoperte dell’etichetta “di cvlto” Sepulchral Voice (Necros Christos, Degial), che in questo agguerrito duo ha trovato un nuovo concentrato di insolenza old school che sembra essere fatto apposta per far venire i brividi ai fan di primi Morbid Angel, Belphegor e persino Sarcofago. Tutto sommato, potremmo tranquillamente vederli come una versione più underground e occulta dei connazionali Desaster, visto che l’approccio thrasheggiante nella musica è senza dubbio simile, così come l’attitudine senza compromessi e pseudo-satanica. Ciò nonostante, i Charon riescono a mantenere una loro personalità, se non altro perchè dimostrano di avere una maggiore propensione all’uptempo caotico di stampo death-black rispetto ai loro più famosi colleghi. Il duo sassone mantiene infatti il piede pigiato sull’acceleratore il più possibile in questo “Sulphur Seraph (The Archon Principle)”, incastonando i rimandi prettamente thrash vecchia scuola in rapidi frangenti volti a legare le colate di blast e le sventagliate più blasfeme. Non mancano comunque aperture più evocative, come ben dimostra “Key to Nowhere – The Absolute”, che in un’ampia sezione in midtempo riesce a ritagliare uno spazio alla melodia e a invocare il maligno con una nenia horrorifica; ma, in verità, l’intero album è ammantato di un’atmosfera occulta che, come immaginabile, lo allinea a tutte quelle produzioni Sepulchral Voice o Nuclear War Now di questi tempi. Insomma, i più fedeli seguaci dell’underground avranno già capito dove i Charon siano andati a parare: a “Sulphur Seraph (The Archon Principle)” manca forse un pelo di varietà a livello ritmico per spiccare definitivamente il volo, tuttavia impatto e attitudine non latitano di certo e, a fine ascolto, la voglia di ricominciare da capo non sarà da poco.