6.0
- Band: CHARRED WALLS OF THE DAMNED
- Durata: 00:33:21
- Disponibile dal:
- Etichetta:
- Metal Blade Records
- Distributore: Audioglobe
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Gli statunitensi Charred Walls Of The Damned arrivano dopo cinque anni di silenzio al fatidico traguardo del terzo album, forti di una formazione di fuoriclasse che vede come leader e principale compositore il batterista Richard Christy, Steve DiGiorgio al basso, il produttore e chitarrista Jason Suecof, e infine Tim “Ripper” Owens alla voce. Il precedente lavoro, “Cold Winds On Timeless Days”, non aveva convinto, lasciando alcune perplessità sul potenziale inespresso di musicisti tecnicamente così dotati. Il nuovo “Creatures Watching Over The Dead”, sotto diversi aspetti, porta un miglioramento e fa fare un passo avanti al gruppo americano, che ci regala nove schegge per una durata complessiva che supera di poco la mezz’ora. La lunghezza quasi dimezzata rispetto al precedente album, rende più focalizzata e fruibile una proposta musicale che certamente non è facile da assorbire. I Charred Walls Of The Damned ci assalgono con il loro metal ipertecnico, figlio delle loro esperienze, dai Control Denied ai Testament, passando per i Judas Priest, e molto spesso, soprattutto per quanto riguarda la sezione ritmica, non si può che rimanere a bocca aperta per le soluzioni proposte. Allo stesso tempo, però, la band non sembra essere riuscita a risolvere alcuni problemi già emersi in passato: le composizioni, per quanto brevi e aggressive, non riescono a fare breccia nell’ascoltatore che, anche dopo numerosi ascolti, si ritrova un po’ confuso. Se è vero che non tutte le forme musicali debbano necessariamente essere immediate e emozionali, nutrendo la mente e richiedendo applicazione e concentrazione assolute, lo stile dei Charred Walls Of The Damned richiederebbe una maggiore capacità comunicativa, magari sviluppando maggiormente l’aspetto melodico, che possa affiancarsi al pressoché perfetto approccio ritmico. Non a caso, nei passaggi dove la band riesce a non trascurare questo aspetto, il risultato migliora sensibilmente, come nella cattivissima “Soulless”, in “As I Catch My Breath”, o nella painkilleriana “Reach Into The Light”. Nonostante non sia esente da difetti, comunque, “Creatures Watching Over The Dead”, potrà essere sicuramente interessante per coloro che amano la chirurgica ferocia di eccelsi musicisti che fanno sfoggio delle loro abilità.