6.0
- Band: CHILDREN OF BODOM
- Durata: 00:37:28
- Disponibile dal: 19/09/2005
- Etichetta:
- Spinefarm
- Distributore: Universal
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Ci sono gruppi che, per le loro scelte artistiche e commerciali,spaccano l’audience in due, tra critici sin troppo severi e adoratoriincondizionati: a questo proposito vengono i mente i Cradle Of Filth,gli Stratovarius, i Manowar e i qui presenti Children Of Bodom. Civuole più di un ascolto per riuscire a capire bene cosa stia dietrol’ultima fatica dei finnici, “Are You Dead Yet?”: sorvolando solo perun attimo sul lato prettamente musicale, i nostri, dopo il flop(artistico) dei mediocri “Follow The Reaper” e “Hate Crew Deathroll”,devono essersi seduti a tavolino ed aver programmato attentamente leloro prossime mosse. Ben sapendo che non potevano tornare a suonarequello che suonavano ai tempi dei primi due album, hanno provato alloraa frullare insieme la propria discografia e vedere così di accontentareun po’ tutti. In aggiunta a ciò, a tratti hanno forzato la mano supartiture più thrasheggianti e moderne, per stare al passo con i tempi.Il risultato è un album senza dubbio valido, ma che odora di plasticariciclata. La partenza è delle migliori, con “Living Dead Beat”, sortadi hard rock opportunamente metallizzato, con un chorus irresistibile edelle tastiere darkeggianti tenute quasi sempre sullo sfondo. Anche latraccia successiva, la title track, segna un punto a favore della band,in virtù di un ripescaggio della atmosfere presenti su “Something Wild”e “Hatebreeder”, mixate sapientemente con materiale più moderno instile In Flames. “If You Want Peace…Prepare For War” è probabilmente latraccia più riuscita di tutto il lavoro, classico up tempo basato suritmiche serrate e gran lavoro di chitarra a cura del leader AlexiLaiho e del fido scudiero Roope Latvala, che sostituisce degnamente laspalla storica di Laiho, Alexander Kuoppala. Nella traccia i ragazziriescono a miscelare sapientemente umori black, death e power come inpassato, cosa che nelle successive canzoni non avverrà più. E quicominciano i dolori: se queste prime tracce potevano in effettirisollevare le sorti della band, già con la successiva “Punch Me IBleed” qualcosa si rompe nel meccanismo: siamo davanti a un mid temporoccioso e moderno, nel quale però le tastiere e le chitarre di Warmane Laiho, da sempre punti di forza dei Children, compiono un lavoropessimo, insistendo troppo sulla melodia, che va a cozzare in manieraevidente contro lo scheletro della canzone, rovinando un pezzo chealtrimenti poteva essere buono. Il singolo “In Your Face” si segnalaper il buon lavoro della sezione ritmica e per l’inserimento dipartiture moderniste (qualcuno parlava impropriamente di nu metal) cherendono tutto sommato appetibile la traccia, ancora una voltaparzialmente rovinata da tastierine innocue e fuori luogo. “Next InLine” si fregia del poco edificante titolo di “song con il peggiorchorus dell’album”, mentre “Bastards Of Bodom” tenta un ennesimoriavvicinamento alle sonorità di “Hatebreeder”, con chitarre e tastierache finalmente duettano piuttosto bene. A concludere oltre alla buona“Trashed, Lost & Strungout”, già edita su EP qualche mese fa,troviamo “We’re Not Gonna Fall”, classica fast song senza infamia nélode, che risulta poco più che uno riempitivo. Al solito la produzioneè piuttosto curata, mentre l’artwork non è all’altezza della fama delgruppo. Tutto sommato “Are You Dead Yet?” è un album piuttostodivertente, cosa non di poco conto, anche se probabilmente manca diprofondità, minandone così la longevità. Il lavoro si meriterebbe unbel sette, ma a chi scrive quell’odore di plastica risulta fastidioso,quindi il tutto viene ribassato di un punto. Per chi invece l’odore nonlo sente, questo sarà senza dubbio l’ennesimo buon album della premiataditta Children Of Bodom.